Nonni e nipoti al derby della legalità Ma l’Olimpico è blindato lo stesso

RomaIn Coppa Italia sarà il derby capitolino numero 17 della storia. E in barba alla scaramanzia, oltre che agli incidenti della stracittadina dell’aprile 2010 - pure anticipata alle 18.30 - o all’accoltellato del Lazio-Roma del 7 novembre scorso, si giocherà di sera.
Nonostante gli appelli del Codacons e le insidie di una partita comunque ritenuta ad alto rischio, è stata confermata la notturna. Il questore Tagliente, che prima di arrivare nella Capitale ha svolto un buon lavoro a Firenze sul fronte ultras, si è impegnato personalmente per garantire lo svolgimento della partita alle 20.45 e quindi non penalizzare i tifosi in un giorno lavorativo. Una scelta avallata anche dal ministro dell’Interno Maroni. Contenta anche l’emittente di Stato che avrà la sfida migliore degli ottavi in prima serata su RaiUno.
Il derby della legalità, questo lo slogan lanciato da chi si occupa della sicurezza. La linea, lanciata ad agosto dalla questura, è quello dello stadio come momento di aggregazione, spettacolo e festa per tutti, seguendo le regole. Stavolta più ferree, con i 10mila biglietti della Tribuna Tevere - disponibili anche per i possessori della tessera del tifoso nel derby di due mesi e mezzo fa - riservati agli under 16 delle polisportive affiliate alle due società e agli over 60 (ma ne sono stati venduti solo 6.500). Niente donne (chissà come mai) che però godranno di sconti in altri settori dello stadio. Resta da capire a cosa serva «tesserarsi» e quindi schedarsi - Maroni ha parlato con soddisfazione di 800mila già richieste e di buoni risultati sul fronte incidenti, dimenticando che ormai pochissimi tifosi si muovono per le trasferte - se poi nel derby della Capitale non si può avere accesso in alcune zone dell’Olimpico. Alla fine saranno 45mila i presenti.
Il piano di sicurezza definito ieri prevede l’apertura dei cancelli alle 18, dunque 45 minuti prima di una «normale» notturna, 800 steward in servizio all’interno dello stadio, agenti in borghese nelle zone esterne per affiancare polizia e carabinieri, i soliti controlli ad ampio raggio nelle zone limitrofe all’Olimpico e l’ampliamento delle zone di prefiltraggio dei tifosi. Al match assisterà anche una delegazione di 22 poliziotti provenienti da 13 paesi europei in qualità di osservatori delle misure organizzative per l’evento.
Il derby torna in Coppa Italia dopo quasi otto anni (l’ultimo il 15 aprile 2003 fu deciso da un gol di Montella) e senza i due capitani «storici» Totti - squalificato dopo il calcio a Balotelli - e Rocchi infortunato. Ranieri (tre vittorie su tre stracittadine da allenatore della Roma) è alle prese con ben altre tensioni, quelle di Trigoria, dove a turno tra i giocatori - gli ultimi in ordine di tempo Pizarro, capitan Totti e Vucinic - si susseguono malumori. «Sono “scazzi” improvvisi che si fermano lì, sono positivi e fanno bene. La reazione di Vucinic a Cesena dopo il cambio? Io non devo dare spiegazioni, faccio le mie scelte per il bene della Roma. E non sono io che devo parlarci. Una sua cessione? La società e l’allenatore lo vogliono, per cui resterà qui al 100 per cento. Stasera, anche se di Coppa, sarà un derby vero e io mi aspetto una vittoria. Ci siamo allenati anche sui rigori». L’unico deciso dal dischetto fu quello del 25 aprile 1962 (vinse la Roma) ed erano sempre ottavi.
Più cauto Edy Reja, tecnico della Lazio che avrà in panchina il neo acquisto Sculli (contratto fino al 2015 a 950mila euro a stagione e 3 milioni al Genoa da pagare in due tranche per la comproprietà).

«Forse la sfida è più importante per noi che per loro, che hanno anche la Champions, negli ultimi due derby persi meritavamo qualcosa di più, speriamo che lassù qualcuno ci possa dare giustizia. E mi auguro che l’arbitro sia sereno e non favorisca nessuno».

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