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Al Nord la vita costa il 16,5% in più Calderoli: «Stipendi differenziati»

Al Nord la vita costa il 16,5% in più Calderoli: «Stipendi differenziati»

Vivere nel Mezzogiorno d’Italia costa decisamente meno che a Nord: a determinare il costo della vita sono soprattutto i prezzi delle case, che a Sud sono più a buon mercato. Risultato: nel Meridione si spende mediamente il 16-17% in meno rispetto alle altre regioni italiane, anche considerando il costo più elevato di alcuni servizi, come l’assicurazione dell’auto.
È quanto emerge dallo studio «Le differenze nel livello dei prezzi al consumo tra Nord e Sud» di Luigi Cannari e Giovanni Iuzzolino, inserito nella collana «Questioni di economia e finanza» della Banca d’Italia e riferito al 2006. Dati definiti «interessanti» dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, che ne trae spunto per rilanciare le proposte della Lega Nord di buste paga parametrate all’effettivo costo della vita. «Alla luce della volontà espressa dal governo - spiega Calderoli - di affrontare, una volta per tutte, la questione meridionale, anche attraverso la fiscalità di vantaggio, e ritenendo altrettanto necessaria e urgente la risoluzione della questione settentrionale, è evidente che andrà posta attenzione alle nostre proposte riguardanti le buste paga parametrate sul reale costo della vita nelle diverse aree del Paese». Pronta la replica del sottosegretario alla Presidenza del consiglio, con delega al Cipe, Gianfranco Miccichè: «Possiamo valutare l’ipotesi, purché i costi siano più bassi in tutti i settori: il Sud paghi più basse percentuali Irpef, abbia meno costi per la pubblica amministrazione, compri di meno la benzina e così via».
Decisiva, secondo via Nazionale, la voce affitti: a Sud l’inquilino paga poco più della metà - il 60% - rispetto al suo omologo del Centro-Nord, a parità di caratteristiche qualitative degli immobili. Un risparmio sensibile, che compensa largamente il costo dei combustibili e dell’energia, di poco superiore nel Mezzogiorno (2,2%) rispetto alle altre regioni. Considerando poi i prezzi dei prodotti alimentari, abbigliamento e arredamento (che valgono circa un terzo della spesa per consumi delle famiglie), il costo della vita a Sud risulta ancora inferiore, benché solo del 3% circa, rispetto al Centro Nord. Per calcolare l’indice del costo della vita, Bankitalia si basa su tutti e tre questi fattori - prodotti alimentari, affitti e costi energetici -: ne risulta un divario quasi del 20% tra Centro Nord e Mezzogiorno.
La differenza si riduce leggermente, si precisa nello studio, considerando che i prezzi dei servizi sono decisamente diversi solo per alcuni settori: tenendo conto di questo, l’indice complessivo del costo della vita risulta pari a 89,3 nel Mezzogiorno e a 107,8 al Centro Nord. Tradotto in percentuale, questo significa che nelle regioni meridionali il livello dei prezzi è inferiore del 17% a quello delle altre. Se infine viene considerato il costo più elevato per i premi dell’assicurazione auto nel Mezzogiorno, la differenza scende ancora: il dato finale indica che a Sud il costo della vita è inferiore del 16,5% circa rispetto al Nord.

L’analisi di Bankitalia sottolinea inoltre che il divario territoriale di sviluppo tra Nord e Sud misurato attraverso il rapporto del Pil procapite, è stato, sempre nel 2006, pari al 58,2%.

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