Milano - L'anno di Hamsun. L'autore di "Io traditore" recupera la patnte di libera circolazione intellettuale. A 150 anni dalla sua nascita e a sessanta dalla sua scomparsa, la Norvegia ha deciso di riabilitare la memoria dello scrittore, premio Nobel nel 1920.
Nemo propheta in patria Knut Hamsun è uno dei più importanti scrittori europei, e uno dei letterati norvegesi più conosciuti oltreconfine. Eppure per anni le sue opere sono risultate quasi introvabili nelle librerie del suo paese. A pesare sulla testa dell'autore di "Fame" un'accusa pesantissima. Hamsun, infatti, aderì al regime nazionalsocialista di Quisling. E così inizia la storia di un collaborazionista, affascinato dalla Germania nazista, pronto a spedire la medaglia ricevuta per il Nobel al ministro della propaganda Joseph Goebbels e a compilare un necrologio per Hitler in cui si azzarda a definirlo "un guerriero dell'umanità".
Mostre, musei e celebrazioni ufficiali Non basteranno il procedimento per responsabilità civile e l'internamento in manicomio nel 1948 a cancellare dal curriculum di Hamsun le simpatie per la Germania hitleriana. Oggi la Norvegia, a sessant'anni dalla sua scomparsa, decide di riabilitare la memoria dello scrittore. La sua città, Hamaroey, gli ha dedicato sei giorni di seminari e mostre ed è stato inaugurato il primo museo dedicato all'autore con tanto di personalità come la principessa Mette -Marit il ministro della cultura Trond Giske. Il progetto della struttura, eseguito dall'architetto americano Steven Holl, vinse un premio nel 1996 ,a si è dovuto aspettare fino al 2007 per che il governo stanziasse i fondi per la realizzazione.
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