Nostra Signora di Inzing

Austria, 1685. Valle di Oberin, nei dintorni di Innsbruck. Proprio sotto Natale, in casa del contadino Leopold Gassler accadde un fatto sorprendente. La moglie, che stava preparando l’abitazione per la festa, di colpo sentì qualcosa che la rese attenta. Era come se qualcuno piangesse nell’altra stanza. Era una voce femminile e, via via, i singhiozzi si facevano più intensi, quasi disperati. La donna, che sapeva di essere sola, si impaurì ma non si perse d’animo e andò a vedere. Trovò che la stanza da cui proveniva il pianto era vuota, tuttavia la voce sconosciuta si sentiva lo stesso. Anzi, sembrava venire da una cassapanca che era sempre stata lì. La donna spostò il mobile e vide che dietro c’era un ritratto della Madonna tutto impolverato. Non lo aveva mai visto prima e, quando tornò, il marito confermò che neanche lui l’aveva mai visto. Ma la cosa più sconcertante era che l’immagine lacrimava. Nemmeno asciugandole il viso cessava di lacrimare. Naturalmente il prodigio superò le mura della casa dei Gassler e arrivò gente. Poi venne il parroco, che decise di avvertire il vescovo. Fu effettuata una rigorosa indagine ecclesiastica, con tanto di notaio, escussione di testimoni e ricognizioni di esperti. E, per tutto il tempo, le lacrime in quell’immagine continuarono.

Alla fine di tutto il vescovo fece portare l’icona miracolosa nella chiesa di Inzing. Solo quando essa fu sistemata cessarono le lacrime e i suoi colori assunsero una luce straordinaria. Nel 1814 l’immagine si produsse in un altro miracolo: gli occhi e le labbra si mossero davanti ai pellegrini.

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