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Da notaio a benefattore: eredità di 5 milioni ai caduti

Molta commozione, qualche lacrima, ma anche tanto orgoglio e consapevolezza, nei volti delle vedove e degli orfani che hanno ricevuto ieri le ultime elargizioni della Fondazione Ruggeri. Una cerimonia toccante nel museo della chiesa di San Marco, per ricordare tre carabinieri, due poliziotti, due finanzieri e due soldati, caduti nell'adempimento del loro dovere. Un appuntamento che si rinnova dal 2001 e che in questi 12 anni ha portato a erogare circa 800mila euro. «E sempre senza toccare un soldo il capitale, grazie a un'oculata gestione dei 5 milioni di patrimonio originale» sottolinea con orgoglio Arrigo Roveda presidente della Fondazione, notaio come il benefattore.
Arrivato alla fine della sua vita, solo e senza eredi, Lelio Ruggeri decise di lasciare la sua fortuna ai famigliari dei caduti delle forze dell'ordine. Nato a Firenze nel 1907, Ruggeri, esercitò poi a Milano, dal '45 al '75, l'attività di notaio. Quando nel 1991 alla sua morte venne aperto il testamento, si scoprì che aveva destinato 5 milioni di euro a una fondazione in favore delle vittime del servizio. Qualche anno per mettere a punto lo statuto, che indica automaticamente il presidente dell'ordine notarile milanese ai vertici del consiglio d'amministrazione della Fondazione, poi sono iniziate le elargizioni, attraverso aiuti alle vedove o borse di studio agli orfani. Dopo dodici anni, il bilancio sono 190 i famigliari dei carabinieri, poliziotti, finanzieri e militari caduti in servizio, assistiti con l'elargizione di di circa 800mila euro.
Ieri il generale dei carabinieri Vincenzo Giuliani e il colonnello Maurizio Stefanizzi, comandanti della Regione Nord Ovest e del provinciale di Milano, hanno consegnato i riconoscimenti ai famigliari dell'appuntato scelto Mauele Braj, morto in Afghanistan lo scorso giugno. Carabinieri erano anche Giovanni Sali, assassinato a Lodi nel 2012 e Antonio Santarelli, ucciso nel grossetano nel 2012 da quattro giovani sotto effetto di stupefacenti al termine di un rave party. Il vice questore vicario Pietro Ostuni ha consegnato i riconoscimenti ai famigliari dell'assitente capo della stradale Massimo Calabrese, falciato da un auto nel 2010 in un posto di blocco a Tivoli. Ricordato anche l'ispettore Antonino Crisafulli, in servizio alla questura di Milano: lo scorso agosto stava andando in vacanza con moglie e figli, quando decise di intervenire per prestare soccorso alle vittime di un incidente in autostrada.


I generali della Finanza Vincenzo Delle Femmine e Francesco Greco, a capo dei comandi Nord Ovest e milanese, hanno premiato i famigliari degli appuntati Vincenzo Di Donna e Gianni Guarigli, entrambi deceduti in incidenti stradali durante il servizio. Il generale Antonio Pennino, a capo del comando Lombardia dell'Esercito, ha ricordato invece due militari caduti in Afghanistan: Daniele Paladini, nel 2007, e Michele Silvestri, nel 2012.

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