Al Milan, da ieri, è scattato l'allarme. Ronaldinho circondato dai media e perciò sottoposto a un inatteso "assalto mediatico" come direbbe Andrea Agnelli. É successo infatti che l'intervista rilasciata dal propritario del ristoranter di viale Papiniano, alla cui uscita, Dinho è stato "intercettato" da un operatore di Telelombardia, abbia accreditato un'altra tempistica. É stato smentito l'orario dell'incontro, le 2 e 19 di notte, ripreso dalla camera sul cruscotto dell'auto. «Ronaldinho è andato via molto prima della chiusura fissata per le ore 2, ha mangiato due fiorentine in 4 persone, bevuto pochissimo» l'intervista rilasciata a Sky nella giornata di ieri e riferita anche all'ad Adriano Galliani. D'altro canto la reazione dell'interessato alla presenza dell'operato è stata composta e si concilia perfettamente con la consapevolezza di non aver sforato granchè l'orario canonico del ritorno a casa.
Non solo ma dallo staff del brasiliano è partita un'altra preoccupazione. E cioè la descrizione della propria abitazione, sede di una festa notturna alla quale avrebbe partecipato anche Pato, ha suggerito al fratello procuratore, Roberto de Assis di rivolgersi a uno studio legale milanese per chiedere se quei particolari resi pubblici sono compatibili con il diritto di cronaca da un lato e il diritto alla sicurezza per lo stesso Gaucho e la sua famiglia che vivono alla periferia di Varese in una villa isolata.
La cadenza particolare dei due episodi ha suggerito a tuttoi il Milan di stringersi intorno a Ronaldinho e di proteggere la sua privacy prima di adottare decisioni che riguardano il futuro contrattuale del brasiliano, destinato contro la Fiorentina a cominciare, per la quarta volta consecutiva, dalla panchina. Al suo posto preferito dal tecnico Allegri Robinho ma per questioni che a questo punto niente hanno a che vedere con la notte lunga di giovedì.
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