Fabrizio Rinversi
Era il 1873 quando, a Glashütte, piccola cittadina ai piedi dei Monti Metalliferi, in Sassonia, Ferdinand Adolph Lange fece costruire un nuovo edificio, per ospitare i 60 dipendenti della sua azienda orologiera, la A. Lange & Söhne (fondata nel 1845): si trattava della Sede Generale, la Stammhaus. E furono proprio quei locali, l'8 maggio 1945, a cadere sotto i bombardamenti alleati davanti agli occhi di Walter Lange, pronipote di F. Adolph e maestro orologiaio. Di lì a sei anni, a seguito della nazionalizzazione, il marchio scomparve. Dopo la riunificazione della Germania, Walter tornò a Glashütte per «rifondare», il 7 dicembre 1990, l'azienda di famiglia. Venne sostenuto dal genio imprenditoriale di uno dei più grandi manager orologieri contemporanei, Günter Blümlein (scomparso nel 2001), allora a capo della sezione orologeria del Gruppo tedesco VDO, che controllava i marchi IWC e Jaeger-LeCoultre, convinto di riportare il marchio allo splendore di una volta, con una struttura indipendente. All'uopo vennero comperati i locali destinati alla produzione e, nel 1994, ecco il primo risultato di questo straordinario lavoro, il Lange 1. Dopo ulteriori ampliamenti, nel 2000, Lange riacquistò dal comune di Glashütte la Stammhaus, la ristrutturò e la inaugurò nel 2001. Il cerchio così si chiuse, la A. Lange & Söhne tornò, dopo quasi 130 anni, nell'esatto luogo che ne aveva celebrato i fasti. Sulla scia della «visione» di Blümlein, la Maison non si è fermata e, nell'agosto 2015, ha inaugurato l'ultimo complesso manifatturiero, distribuito su due sezioni, per un totale di 5.400 mq e 253 grandi finestre ad assicurare un'ampia illuminazione alle postazioni di lavoro. In questa struttura, emblema di architettura sostenibile e di gestione energetica innovativa, Lange ha trasferito la fabbricazione componenti, gli atelier destinati alle grandi complicazioni, l'assemblaggio di movimenti, la finitura degli stessi e delle casse, il servizio post-vendita e la logistica, provvedendo a riorganizzare funzionalmente gli edifici iniziali. Sito ideale per la presentazione, come anteprima del S.I.H.H. 2017 di Ginevra, del nuovo Lange 1 Fase Lunare, erede del modello lanciato nel 2002, del quale ha mantenuto il diametro della cassa, 38,5 mm, la precisione nell'indicazione delle fasi lunari astronomiche (errore di un giorno ogni 122,6 anni), la riserva di carica di 72 ore (in virtù del doppio bariletto), il dispositivo di correzione delle fasi lunari. È cambiato l'approccio, visto che, in luogo del tradizionale cielo stellato, la Casa sassone ha voluto far scorrere le fasi lunari (al 5, il nostro satellite è in oro massiccio) su di un disco dl cielo che, montato coassialmente, ruota in 24 ore, rappresentando le diverse ore del giorno su tonalità di blu cangianti: durante il giorno, cielo chiaro senza stelle, di notte, cielo scuro contrastato dagli astri. Ecco, dunque, la contestuale indicazione giorno/notte, senza modificare il layout originario. Il nuovo calibro manuale L 121.3 di Lange si distingue per un bilanciere con eccentrici, la cui regolazione inerziale è associata a quella micrometrica con molla di ritegno a collo di cigno.
Declinato in oro bianco, oro rosa e platino, il Lange 1 Fase lunare, conferma quanto i 171 anni della Casa, le consentano di fare la differenza anche nelle complicazioni apparentemente più semplici, un plus che pochissimi brand possono permettersi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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