La notte dei fuochi di Sant’Antonio fiamme al cielo contro ogni paura

Il fuoco, elemento maschile simbolo di forza vitale, purificatrice e propiziatoria, è il protagonista della notte di Sant'Antonio abate, con i falò che scaldano e illuminano le campagne. Bruciando, come vuole la tradizione, scatenano energie positive che distruggono il male e sconfiggono la paura, e annunciano il passaggio dal buio delle giornate invernali alla luce della rinascita primaverile.
Ogni anno, il 17 gennaio, rivive uno dei più sentiti riti del mondo contadino, che un tempo dall'inclinazione delle fiamme traeva presagi sull'andamento dell'annata agricola, e non mancava di far benedire le stalle e gli animali da cortile di cui il santo, spesso raffigurato con il fuoco e un porcellino accanto, è protettore. Una celebrazione antichissima, derivata da culture pre-cristiane, che si rinnova ancora ai giorni nostri, anche nei dintorni di Milano: piazze cittadine più luminose e vive, rallegrate dalle fiamme dei falò, a Lissone (piazza degli Umiliati), a Cusago (piazza Kennedy), a Corbetta (via Vespucci), a Vimodrone.
A Cologno Monzese ci si ritrova domani alle 20.30 davanti al sagrato della Pieve di San Giuliano per la benedizione degli animali domestici, poi si segue in corteo la banda fino a via Dalla Chiesa, dove si darà fuoco a un'alta catasta di legna, gustando in allegria dolci e bevande calde. Vimercate intitola al santo una sagra che dura una settimana e affonda le sue origini nella storia contadina della Brianza: un programma ricco e vario che, tra appuntamenti religiosi, spettacoli teatrali e musicali, mostre ed esibizioni, da lunedì scorso crea in via Cavour e nel centro storico piacevoli momenti di aggregazione. Domani alle 10 apertura degli stand gastronomici e vendita dei tradizionali tortelli, e ancora giochi e animazione, sfilate e concerti. La sera, alle 21.30, accensione del falò al Ponte di San Rocco, scenografica occasione per riscoprire significati ancestrali e leggende, fare buoni auspici per l'anno da poco cominciato, gettare nel fuoco bigliettini con il nome dell'amato o dell'amata, ricordare vecchi detti e cantilene in dialetto rivolte al santo, protettore tra l'altro di macellai e salumieri, e taumaturgo capace di guarire tremende malattie. La manifestazione si concluderà lunedì alle 21 con la conferenza «S.Antonio e il fuoco: l'arte, i simboli, le credenze popolari» (tutti gli eventi sono a ingresso libero, info 380.9042968, www.viacavoursettantasei.it).


Anche a Milano, all'interno di una tipica e antichissima corte chiusa che ci riporta con la fantasia al medioevo e una cultura contadina fatta di musiche, balli e riti tra il pagano e il cristiano, si rinnova l'antica usanza: alla Cascina Linterno di via Fratelli Zoia 194 un appuntamento emozionante per grandi e piccini con tè caldo, dolci, vin brûlè intorno alla grande catasta che prenderà fuoco alle 21, mentre le danze popolari e i canti si alternano al girotondo dei bambini (info 334.7381384, www.cascinalinterno.it).

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