È la notte dei saldi, ma il Quadrilatero chiude i battenti

È la notte dei saldi, ma il Quadrilatero chiude i battenti

Alla fine la grande notte è arrivata: ieri alle 20.30 in via Spallanzani, per esempio, era già battaglia. A colpi di fornelli e condimenti alcuni blasonati chef hanno sfidato cuochi in erba su un contendere antico, quello di come preparare i piatti della tradizione meneghina che si sono appena laureati con la De.Co, denominazione comunale.
Risotti e costolette hanno fatto così da antipasto alla grande abbuffata di cifre (al ribasso) con cui i milanesi hanno invece cercato l’affare. Saldi, fortissimamente saldi. Dopo la buona prova dell’anno passato, l’amministrazione comunale e l’Unione del Commercio hanno deciso di replicare l’iniziativa della grande notte dei saldi e oltre settemila negozi hanno detto si. A non raccogliere l’appello però sono stati molti negozi di corso Vittorio Emanuele, che hanno abbassato le serrande al solito orario. Aperta la Rinascente ma solo fino alle 24, aperte le grandi catene, i negozi delle griffe sono rimasti chiusi. Deserto anche il Quadrilatero della moda, dove ai pur numerosi turisti e curiosi non restava che fotografare le vetrine ormai ammantate d’anticipi d’autunno.
Per chi invece ha aderito all’iniziativa è scattato il bollino verde ad un’apertura inusuale, fino alle 2 con facoltà di prolungare all’alba delle sei di stamane gli straordinari, di orari e fatturato. Dagli esercizi più strettamente legati ai beni stagionali, a quelli che hanno comunque fiutato l’affare di poter tenere alzate le serrande per qualche ora in più, le principali vie dello shopping si sono chiuse al traffico su quattro ruote e aperte a quello degli acquisti. Buenos Aires, Paolo Sarpi, via Borsieri, via Solferino e Corso Garibaldi, via Spallanzani, via Marghera, Belfiore e Piazza De Angeli: ecco gli indirizzi dell’acquisto fuori orario. A disporre di buon umore chi ancora fosse restio a mettere mano al portafoglio hanno pensato la musica e gli spettacoli che, numerosi, hanno costellato gli angoli delle vie dello shopping.
Un giro in carrozza in Corso Garibaldi, sul cocchio d’antan messo a disposizione dalle associazioni della Via, oppure un salto sulla giostra di Buenos Aires, ed ecco la mente che si libera, e anche quel vestitino sembrava davvero un affare cui non poter rinunciare. Un fox trot o una salsa in via Belfiore e poi a cuor leggero ci si concede anche l’ultimo sfizio. Fra alcuni passanti, intanto serpeggiava, però, una preoccupazione: con le svendite iniziate già da sabato scorso, sarà ancora possibile spuntare l’affare sulle ultime collezioni? In effetti i primi dati rilevati dalla Camera di Commercio facevano segnare un bel 3% in più rispetto allo scorso anno. Il centro batteva i negozi di periferia. Le gallerie commerciali potevano contare perfino su un netto +10%.

Nella top five dei desiderata l’abbigliamento con un aumento del 5%, seguito dai costumi da bagno, meno bene calzature, pelletteria e accessori con un andamento complessivo delle vendite in linea o in contenuto decremento (-2%).
A fine serata tutti comunque contenti. O quasi. Alle commesse il compito di riordinare una montagna di vestiti e i gusto di una serata in saldo che solo di straordinaria fatica.

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