La Notte deve tornare a misura di tutti

La Notte deve  tornare a misura di tutti

(...) centro di Genova durante la serata. Sarà anche che quel tam tam dello scorso anno non si è ripetuto, sarà quello che volete. Ma non è stata la stessa Notte bianca.
Lo si è visto già dalle prime ore, molta meno gente girava per via XX, De Ferrari, San Lorenzo e Caricamento. Non era il deserto, per carità, ma si respirava un’altra atmosfera. L’attenzione sembrava focalizzata in un unico punto, il Porto Antico, per l’Mtv day: tante ragazzine, tanti giovani che si sono ritrovati sotto quel palco per un concerto, più che per l’evento che stava vivendo la città tutta intorno. Perché la bellezza di una notte che fa vivere un’intero centro storico sta proprio nel poter saltellare da una piazza all’altra per raccogliere frammenti di quello che sta succedendo e non nel fossilizzarsi su una manifestazione. E ad essere onesti, anche al Porto Antico questo straordinario successo di pubblico non l’ho proprio notato. C’era tanta gente, ma non quella calca che ci si poteva aspettare.
Alla fine la fortuna l’hanno fatta i ristoratori e i baristi che hanno ospitato i rifugiati della pioggia. Finita la «ramata» d’acqua caduta dal cielo, però, si è vista una festa ancora più isterica di prima. Da mezzanotte sembrava di vivere un qualsiasi venerdì sera nei vicoli. Sparite le famiglie che lo scorso anno, anche a tarda ora, giravano per le vie rese ancora più affascinanti del solito, sparite le coppiette, c’erano solo compagnie di ragazzi che giravano istericamente per il centro con l’idea dello «sballo» in testa e della bevuta facile, anche perché tutti i concerti sono stati sospesi.
Non lo so, ma quella notte ha perso tutto insieme il suo fascino. Non c’era più quell’atmosfera magica che abbiamo respirato l’anno prima. Quell’entusiasmo, quella gente spensierata e contenta di vedere così tanti genovesi che soffocavano tra i vicoli da quanti erano. Per una volta avevamo anche archiviato il mugugno e disteso un bel sorriso sul volto. Per una volta avevamo visto Genova vivere di notte. Ma Genova tutta. Invece, quest’anno, anche se ci fosse stato il cielo terso, ho idea che la partecipazione sarebbe stata comunque minore.

Non per fare delle colpe a qualcuno, ma a certi eventi bisogna anche saper creare la giusta attesa. Fare in modo che la gente si prepari a viverli. Forse l’unico rimprovero che si può fare a chi ha lavorato dietro la Notte bianca.

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