Innanzitutto, grazie. É vero, lo scrivo spesso. Credo che sia l«attacco» (in gergo giornalistico sono le prime righe di un articolo) più frequente dei miei pezzi. Sarò ripetitivo, ma è tutto fuorchè retorica: se devo ringraziare voi lettori così spesso è proprio perchè cè motivo di ringraziarvi. Perchè riuscite regolarmente a commuoverci o a coinvolgerci con la vostra passione e la vostra generosità nei nostri confronti, perchè dimostrate che parlare di «famiglia del Giornale» è qualcosa in più di una metafora. E si può dimostrarlo in mille modi, anche con le migliaia (non esagero!) di telefonate e di biglietti dauguri con cui state seppellendo il già precario equilibrio della mia scrivania, in questi giorni più disordinata del solito.
Ma laffetto, commovente, è testimoniato anche dalla partecipazione a ciò che scriviamo. Per approvarlo, generalmente. Cosa che ci fa molto piacere. Ma, a volte, anche per contestarlo. Cosa che ci fa altrettanto piacere, anche perchè è solo discutendo che ci cresce. Cè già troppa gente in giro, nel mondo giornalistico genovese e non solo, che crede di avere la verità sempre in tasca.
In particolare, lo confesso, mi fa piacere la vostra partecipazione anche agli articoli più politicamente scorretti, quelli meno in linea con il centrodestra istituzionale. Per più di un motivo: innanzitutto perchè dimostrate di capire alla perfezione che un giornale può avere le sue idee, può professarle, può fare del suo non essere super partes anche un punto di forza, ma non manda il cervello allammasso. E che non è e non sarà mai un bollettino di parte e men che meno di partito, come spererebbe qualche eletto del centrodestra, soprattutto quelli che non ci leggono. E poi perchè dimostrate come il popolo moderato sia spesso immensamente superiore ai suoi rappresentanti. Questa non è certo una novità, ma una conferma costante. Ovviamente, in tutto questo, cè anche lo zampino del nostro direttore Mario Giordano: la totale libertà che ci lascia è il migliore dei mondi giornalistici possibili. E non smetterò mai di ringraziarlo anche per questo.
Poi, per lappunto, non tutti volano così alto. Fa male vedere alcuni nel centrodestra, non solo ligure, sempre alla ricerca di scandali e scandaletti da cavalcare, di polveroni da rincorrere, di indignazioni da essere indignate.
Liberissimi di farlo, per carità. Ma sappiate che raccontare una notte nera in cui tutte le vacche sono nere è proprio il miglior modo di non accorgersi degli scandali veri e dei furti di democrazia veri.
Ecco, contro uninformazione di questo tipo, contro gli indignati speciali, contro la notte nera, ci siamo noi. Orgogliosi di essere diversi.
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