Le nozze moderate di Casini deludono la folla caccia-vip

Il leader Udc ha sposato a Siena con rito civile Azzurra Caltagirone, figlia del costruttore romano. Pochi politici tra gli invitati, ressa di curiosi in piazza del Campo

Le nozze moderate di Casini deludono la folla  caccia-vip

nostro inviato a Siena
«La Orlando! È arrivata Stefania Orlando? Siamo qui solo per lei». I bamboccioni senesi fanno a spintoni, mentre le signore-bene preferiscono farsi largo a passi piccoli ma decisi lasciando le giovani mamme con carrozzina nelle retrovie di piazza del Campo. Delusione generale: niente vip della tv al matrimonio di Azzurra Caltagirone e Pier Ferdinando Casini, scarso gossip, tutto molto misurato, sereno come il cielo di Siena e moderato come l’Udc. La confusione viene dal popolo, centinaia di turisti, coppiette, belle signore, ragazzine che vorrebbero un ragazzo anche soltanto per farsi prendere in braccio e guardare oltre il muro di fotografi. Tutti ad accalcarsi per avvicinare il bel mondo della notorietà, in una cerimonia che doveva essere riservata.
Spunta una telecamera e si scatena il finimondo, un’inquadratura di striscio e si diventa famosi, e comunque c’è sempre la diretta di Sky per schierarsi a favore di video come ai vecchi tempi di 90° minuto. Figurarsi cosa succede quando un bell’uomo di potere come Pierferdi sposa l’erede di una delle famiglie più ricche d’Italia, in uno scenario da sogno come il cuore di Siena alle sei e mezzo del pomeriggio, quando il sole scende e lo struscio è agli sgoccioli.
E poi questo matrimonio civile di un ex democristiano, campione dei valori cattolici. E poi l’età, 54 contro 34. E poi la favola bella di un amore-vip che si consolida nelle nozze nella stagione dei Dico e dei Pacs. Insomma, nella profonda provincia toscana le nozze Casini-Caltagirone sono l’evento dell’anno, tranne che per vigili e forze dell’ordine: non se n’è vista l’ombra, né prima né durante né dopo. Senza transenne, tra i fotografi si è rischiata la rissa.
Ma chi ha rischiato di più è stata la piccola Caterina, la figlia di tre anni della coppia, coroncina bianca in testa e abitino color fragola, arrivata davanti al palazzo del Comune a mano del papà, spaventatissima dalla marea umana che si è gettata addosso a loro: Casini ha dovuto prenderla in braccio per fendere la folla. Erano le 18.35. Nell’edificio trecentesco si erano già accomodati i 120 invitati. Molti familiari, amici, pochi politici: Rocco Buttiglione, il primo a farsi vedere e ad apprezzare che le nozze fossero celebrate nella Sala del Buon Governo; il segretario udc Lorenzo Cesa, Francesco D’Onofrio, Gianluigi Magri, l’ex leader del Ppe Alejandro Agag. Poi una bella fetta della Bologna che conta: l’editore Andrea Riffeser, l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, il presidente dell’Enel Piero Gnudi.
Una fettina ben selezionata di Rai: il consigliere di amministrazione Marco Staderini e il vicedirettore generale Giancarlo Leone. E una rappresentanza del potere locale: Giuseppe Mussari, presidente del Montepaschi, e Marco Parlangeli, direttore della Fondazione Mps. Invitati più giovani dalla parte di lei: paillettes, mantelle nere, tacchi a spillo, perfino una pelliccia. E rarissime scollature.
Gli invitati affluiscono verso le sei, la sposa appare alle 19.05 sotto braccio a papà Francesco Gaetano, costruttore ed editore (Messaggero, Mattino di Napoli, Gazzettino di Venezia). Sorride sotto tensione, avvolta in un abito al ginocchio color avorio firmato Valentino. Casini veste un tight come i due testimoni, Cesa e il fratello-sosia Federico (terzo testimone è la sorella Maria Teresa); testimoni della sposa sono tre amiche del cuore. Sovrastata dagli affreschi di Ambrogio Lorenzetti, Caterina porge gli anelli su un cuscinetto trapuntato alle 19,12, l’ora del sì. Il sindaco diessino di Siena, Maurizio Cenni, magnifica il «buon governo» che resse Siena nel Medioevo, mentre fuori la gente in attesa ironizza sulla Torre del Mangia: mangia-mangia, borbotta qualcuno. Alle 20.

10 l’uscita e il lancio del riso, poi due passi in piazza del Campo fino al palazzo D’Elci degli Alessi, di proprietà della contessa Cesarina Pannocchieschi, dove si è svolto il ricevimento curato da uno dei più raffinati catering della Toscana, Federico Salza di Pisa, di cui la famiglia Caltagirone è cliente da anni. Brindisi e auguri. E vissero felici e contenti.

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