Il numero magico di Alfa? È «1750»

AlicanteDopo oltre 70 anni di roadster puri, autentiche icone della storia dell’auto, Bmw manda in pensione la capote in tela che aveva fino a oggi equipaggiato la Z4 spider per sostituirla con un tetto rigido, in alluminio, diviso in due sezioni, ripiegabile elettricamente nel vano bagagli. Cambiano i tempi e i gusti dei clienti, e a Monaco hanno pensato che valeva la pena scontentare qualche purista per attirare un pubblico più vasto, formato da persone che amano viaggiare a cielo aperto, ma che vogliono poter contare sul comfort di una coupé per la maggior parte dell’anno.
Fatta eccezione per le dimensioni (4,24 m di lunghezza per 1,79 di larghezza), analoghe a quelle della versione precedente, tutto cambia sulla nuova Z4, a cominciare, ovviamente, dalle forme, quelle preposte alla conquista di nuovi clienti. Fra gli oltre trenta progetti presentati dai team di designer interni, tutti rigorosamente anonimi, la scelta del board (e di Chris Bangle, ora ex) è caduta sul progetto di due ragazze tedesche poco più che trentenni, Juliane Blasi per gli esterni e Nadya Arnaout per gli interni. Nonostante la prima lavori a Monaco e la seconda al DesignWorks, centro californiano di design avanzato di Bmw, l’affiatamento deve essere stato magico, perché la nuova Z4 ha una linea che affascina al primo sguardo e conquista con forme muscolose dominate dall’imponente cofano a conchiglia, un vero capolavoro, fluidamente raccordato al nuovo padiglione, leggero, nonostante l’adozione dell’hardtop in alluminio che si apre e si chiude a comando elettrico in 20 secondi. Una volta ripiegato e alloggiato nel vano bagagli, il tettuccio porta il volume di carico disponibile a 180 litri (310 a tetto chiuso), non tantissimi, ma probabilmente sufficienti al cliente di questa vettura che apprezzerà il passante tra abitacolo e bagagliaio che permette il trasporto, per esempio, della sacca con le mazze da golf. Nella plancia al tunnel è alloggiato, per la prima volta su una Z4, il controllo «i-Drive». Prezioso è lo spazio ricavato dietro ai sedili, dove si possono stivare una valigetta o un soprabito. Se il design non fosse sufficiente a convincere i tradizionalisti e i nuovi clienti - eventualità remota perché la nuova Z4 è un’auto quasi impossibile non desiderare - entra in gioco la tecnologia per telaio e motori.
Le sospensioni, con ammortizzatori «adaptive», possono essere regolate secondo tre programmi che corrispondono ad altrettanti stili di guida: «Normal», «Sport» e «Sport+».

Tre sei cilindri in linea, sviluppati secondo il programma EfficientDynamics per la riduzione delle emissioni di CO2, sono i motori tra i quali scegliere, tutti generosissimi, tra i quali spicca il tre litri twin-turbo da 306 cv della sDrive 35i messo alla prova su impegnative strade nelle montagne sopra Alicante, un propulsore che consente esperienze uniche, soprattutto se abbinato al cambio a doppia frizione a 7 rapporti. Prezzi importanti (da 39.400 a 50.400 euro), ma allineati con le straordinarie virtù della nuova Z4.

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