«Nuova gara su Brebemi? Vogliono solo bloccarla»

Formigoni in Senato incassa il sostegno di otto deputati dell’Unione Contro l’opera solo la sinistra radicale

«Rimandare è solo un modo per bloccare l’opera». Roberto Formigoni è perentorio con gli avversari della Brebemi che continuano a chiedere una nuova gara per assegnare la concessione della direttissima Brescia Bergamo Milano. Il presidente della Regione ieri mattina si è presentato in Senato, per spiegare punto per punto il progetto alla commissione Lavori pubblici e confutare le critiche sollevate dalla sinistra radicale che hanno portato al parere negativo del relatore, Paolo Brutti (Sinistra democratica) e della presidente, la verde Anna Donati. «Sono assolutamente ottimista, perché le obiezioni sono state fugate e la stragrande maggioranza della commissione è stata convinta» dice Formigoni, che ha poi partecipato a un convegno sulle grandi opere sedendo tra il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, e il premier Romano Prodi, arrivato a sorpresa. «Prodi con il suo intervento, in sostanza ha detto che è d’accordo con l’alleanza del fare» osserva un fiducioso Di Pietro.
In piena sintonia il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, ascoltato anche lui a Palazzo Madama: «Nessuna violazione. La nuova autostrada è un’opera irrinunciabile per il Nord italia». Così Formigoni esclude che possa essere rivista la società aggiudicataria, Brebemi Spa. «Non c’è assolutamente bisogno di rifare la gara, perché è stata regolarmente assegnata rispettando tutte le normative italiane e ed europee. Chi parla di rifare la gara vuole solo dilazionare i tempi per bloccare l’opera. È il partito del no, no e poi no» taglia corto il governatore.
A sostenere Formigoni arriva anche il centrosinistra. In una dichiarazione congiunta otto deputati dell’Ulivo eletti in Lombardia definiscono la BreBeMi «un’opera assolutamente necessaria» e aggiungono che «ci sono le condizioni per procedere rapidamente». Gli otto deputati, in una nota, insistono sulle medesime corde su cui battono il Pirellone, gli imprenditori, l’Anas e gli artigiani («opera irrinunciabile» l’ha definita Guido Cesati, segretario generale di Apa-Confartigianato Milano) e difendono la Cal, la Concessioni Autostradali lombarde nata dall’accordo tra il ministero dell’Infrastruttura e la Regione. «In Lombardia il sistema della mobilità è al collasso, con una situazione da tempo insostenibile nel tratto autostradale Milano-Bergamo e la finanziaria 2007 ha introdotto una procedura innovativa che permette di accelerare l’iter di realizzazione della grandi infrastrutture lombarde. Per quanto riguarda la Brebemi vi è stata una gara europea e i nuovi schemi di convenzione sono già passati al vaglio del Cipe e del Nars. Vi sono dunque tutti i presupposti perché le commissioni parlamentari esprimano parere positivo».


A opporsi resta solo la sinistra radicale, con qualche mal di pancia nell’Udeur di Mastella dovuto alle difficoltà che la riforma della giustizia incontra in Senato: così gli uomini del Guardasigilli non fanno mancare qualche rappresaglia sul tema delle infrastrutture caro a Antonio Di Pietro. «Per la Brebemi bisogna indire una nuova gara» dice Ennio Morrone, responsabile enti locali dell’Udeur.

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