Nino Materi
nostro inviato a Salsomaggiore
Miss Italia incoronata da uno Stallone. Sylvester, sintende. La Rai, in cambio, ha riconosciuto al «pugile Balboa» una «borsa» di tutto rispetto: 300mila euro. Luomo giusto al posto giusto per svegliare a colpi di cazzotti (vedi «Rocky» 1,2,3,4,5 e 6 di prossima uscita) e di raid militari (vedi «Rambo» 1,2,3 e 4 di prossima uscita) gli italiani addormentati davanti alla tv nellattesa disperata di conoscere il nome della bellissima 2006.
Intorno alluna di notte - ormai con le mollette agli occhi - gli sforzi dei video-irriducibili sono stati premiati e le manone di Stallone, «presidente della giuria artistica», hanno poggiato la corona sulla testa della nuova Miss Italia. La reginetta 2006 si chiama Claudia Andreatti, trentina, 19 anni, di Pergine Valsugana, arrivata a Salsomaggiore con la fascia di Miss Trentino Alto Adige. Ha capelli castani, occhi azzurri è dellAriete ed è alta 1,80 cm; frequenta il liceo Scientifico, parla inglese e adora gli Stati Uniti. È appena tornata dagli Usa, esattamente dal Texas, dove ha studiato per un anno. Di se stessa dice: «Il mio sogno? fare la presentatrice. Il mio modello è Simona Ventura. Mi piace cucinare lo strudel, ballare, sciare e nuotare».
Un epilogo senza particolari sussulti per un concorso di bellezza senza più un briciolo di appeal: da qualsiasi parte lo si guardi, infatti, uno show come Miss Italia mostra che nessuna formula può essere trascinata allinfinito. E quella di Miss Italia il limite massimo dell«infinito» sembra averlo superato da un pezzo. Ma la verità è che oggi Miss Italia è diventata un«industria» attiva 365 giorni con diramazioni in ogni regione della penisola attorno a cui si è sviluppato un business enorme. Decine di «agenti», «organizzatori» e imprecisati factotum si muovono attorno alla famiglia Mirigliani che dà e riceve in termini di popolarità e contratti. Una holding per aspiranti «stelline» dello spettacolo che, a questo punto, può addirittura permettersi di prescindere dai dati auditel. Tanto che ora papà Enzo e la figlia Patrizia sono in grado di alzare la voce e di dettare le condizioni per portare il tendone del «Circo Miss Italia» in una città piuttosto che in unaltra. Ne sa qualcosa il sindaco di Salsomaggiore che laltrasera è stato strigliato dalla signora Mirigliani che gli ha posto un elegante aut-aut: «O Salsomaggiore si dà una regolata o la prossima edizione del concorso si farà altrove»; Jesolo è in pole position e non aspetta altro che la crisi diplomatica tra i Mirigliani e la città delle terme si consumi definitivamente.
Intanto qualche divorzio è già ufficializzato, a cominciare da quello con il presentatore «storico» Carlo Conti che, tutto sommato, la sua parte lha sempre fatta dignitosamente. Anche quella che è stata definita pomposamente «giuria tecnica» ha guadagnato la sufficienza, nonostante tra i suoi membri spiccassero nomi non di fascia A. Le cose migliori sono venute forse dagli ospiti musicali che, in cambio di cachet non trascurabili, hanno finto di appassionarsi allesibizione: da Gianna Nannini a Zucchero, da Tiziano Ferro a Raf. Questo passava il convento.
Quanto a Sylvester Stallone - che magnanimamente ha definito le italiane, very beautifull - da lui non si ci si poteva aspettare più di tanto: un attore che nel suo «carnet somatico» ha a disposizione solamente unespressione, non poteva andare al di là del solito ghigno di circostanza. Incredibilmente però una sorriso il signor Rocky Rambo (o Rambo Rocky, fa lo stesso) è riuscito a strapparlo: è stato quando gli hanno chiesto un parere sulla suite che lorganizzazione gli aveva riservato: «Bella, è grande quanto la camera da bagno della mia villa...». Un umorismo fin troppo raffinato per uno che nella sua vita da attore ha interpretato solo un pugile e un marines.
Ma allora non sarebbe stato meglio scegliere qualcun altro come «presidente» della serata finale?
Sta di fatto che la scelta dell'americano è apparsa quasi obbligata, visto che i «contattati» in precedenza avevano detto di no: da Roberto Benigni a Monica Bellucci, da Raoul Bova ad Antonio Banderas. Così, via via scremando, ecco la soluzione Stallone.
Ma la prossima volta attenzione a prenotargli una suite almeno un po più grande del bagno della sua villa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.