La nuova moda per signora: mettere alla gogna il marito

La tattica è quella di lanciare piccoli segnali di disagio, tenere il muso, assentarsi, restare silenziosi a lungo, se poi lui o lei non capisce o non vuole capire arriva il dialogo chiarificatore, l’incontro finale, la resa dei conti, la pace dopo la guerra. Per tutte ma non per Nobuko. Mentre il marito sta facendo il rimpasto di governo, anche perchè la deflazione persiste e il debito pubblico non molla, lei, la moglie, lo ha già sollevato dall’incarico coniugale, se non per questa di sicuro per la prossima vita. Non a caso il premier giapponese Naoto Kan considera la moglie Nobuko, che è pure sua prima cugina quindi sangue del suo sangue, «la mia opposizione in casa». Senza se e senza ma. Dopo quarant’anni di matrimonio e la stanchezza di una vita senza colpi di scena, dal copione scontato, Nobuko ha aspettato l’occasione giusta, una colazione pubblica con i corrispondenti esteri a Tokyo, per confessare che se avesse la possibilità di reincarnarsi col cavolo che tornerebbe col marito: «Ho gia dato una volta: nel caso preferirei una vita totalmente diversa, molto più interessante di questa». Le parole sono piene di agguati, è meglio non sapere cosa gli altri pensano di noi e nessuno può permettersi di dire sempre quello che pensa. Infatti l’anno scorso, esattamente un paio di giorni prima dell’insediamento del marito al governo, Nobuko consegnò alle stampe un romantico libro dedicato al marito, intitolato «Che cosa diavolo cambierai ora che sei primo ministro?», in cui lo racconta, come canta Jovanotti, con tutto l’amore che ho: un cuoco senza speranza, un uomo senza eleganza, un politico senza comunicativa e un leader senza leadership. «Mio marito mi dice: odio andare in Parlamento, ma è sempre meglio che discutere in casa con te». Chi l’avrebbe mai detto...
Se non ti basti da solo non puoi riempirti la vita con un'altra persona, ma ci sono mogli, specie fortunate, che il bicchiere lo vedono sempre pieno ma di veleno. E che per risarcire se stesse di ciò che poteva essere e non è stato o per pura e femmina perfidia non resistono alla tentazione di sputtanare in pubblico l’adorata metà. Elvis Presley, per la moglie Priscilla a letto pensava solo alla mamma defunta: «La nostra prima notte di nozze piangeva sconsolato: vorrei tanto che mamma fosse qui con noi...». Fu Priscilla, tanto per metterci il carico da novanta, a rivelare che Pelvis a quella notte era arrivato vergine. Marlon Brando per la bellissima indiana Anna Kashfi «non era dotato, ma nemmeno abile» e Rodolfo Valentino per Natascia Rambova era solo «un piumino rosa da cipria». Nemmeno John Fitzgerald Kennedy, si salvò dallo sputtanamento coniugale lui che a un certo tipo di fama teneva da matti. Per Jackye «è troppo sbrigativo e si addormenta subito». Ci pensò Frank Finnerty, cardiologo e vicino di casa, a spiegare alla ragazza che i preliminari aiutavano.
L’effetto Nobuko è un must tra le signore. Cecilia Sarkozy fece peggio di parlare male del marito, non lo votò alle presidenziali pur entrando con lui affettuosissimo, all’Eliseo. Era fatta così: curava l’immagine del marito in campagna elettorale e poi fuggiva con l’amante a New York. Ilary e Totti invece hanno trovato nello spot un allegra ferocia nel darsi torto.

Anche se lei si è lasciata scappare: «Per i giornali sono la più grande cornuta d’Italia. Mi secca solo che nessuno pensi che anche Santa Ilary potrebbe avere un amante a Milano...». Sarebbe un peccato. Giusto o sbagliato, dicono in America, questo è mio marito...

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