Politica

Con la nuova targa si può andare in due sui ciclomotori

In vigore da oggi le nuove norme valide soltanto per i maggiorenni. L’iter burocratico (e le tasse da pagare) per regolarizzarsi

Valerio Boni

da Milano

Quella che per oltre 40 anni è risultata l'infrazione più contestata a chi si muove in sella a un ciclomotore, vale a dire il trasporto di un passeggero, è destinata a sparire. Da oggi, infatti, entra in vigore dopo ripetuti rinvii la norma che autorizza gli adulti a trasportare una seconda persona sui veicoli a due ruote a motore fino a 50 cc (e sulle vetturette) purché specificamente progettati per questa funzione. L'omologazione del costruttore e la maggiore età sono gli elementi discriminanti, ai quali se ne aggiunge un terzo, la presenza di una targa di nuova generazione e di una carta di circolazione dedicata. Proprio questi ultimi due elementi, che avevano causato in passato il rinvio del varo della norma, rappresentano ancora un'incognita, visto che le associazioni di difesa dei consumatori sono già schierate denunciando la nebulosità del provvedimento. In particolare si teme che gli uffici della Motorizzazione e le agenzie automobilistiche non siano ancora preparate per il nuovo sistema di targatura, nonostante dal ministero sia arrivata la conferma della disponibilità di almeno 100mila targhe.
L'incognita maggiore è rappresentata dal numero di richieste di passaggio al nuovo sistema che arriveranno nei prossimi giorni. Se è infatti scontato che per i ciclomotori in vendita da oggi sarà disponibile solo la nuova targa, non è possibile prevedere quanti possessori di veicoli già in circolazione chiederanno l'aggiornamento per beneficiare della possibilità di viaggiare in due senza incorrere in sanzioni. E a proposito di sanzioni si apre un nuovo fronte dovuto alla disparità di trattamento per infrazioni simili. Se infatti un minorenne viene sorpreso alla guida con un passeggero è prevista una contravvenzione di 35 euro, alla quale si aggiunge il fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni. Se al contrario un maggiorenne commette la stessa infrazione in sella a un veicolo equipaggiato con la vecchia targa, la multa sale a 68 euro e può raggiungere un massimo di 275. In più è prevista la confisca, non il fermo amministrativo, del ciclomotore.
Tra la vecchia e la nuova targhetta ci sono alcune differenze sostanziali, che vanno oltre la forma e le dimensioni. Quella usata fino a ieri, che continua a essere utilizzabile, poteva essere trasferita in qualunque momento da un ciclomotore all'altro senza alcuna formalità. Quella nuova è sempre personale, ciò significa che in caso di passaggio di proprietà non deve essere ceduta al compratore, può essere pertanto montata su un altro motorino, ma solo dopo una registrazione per collegare la targa ai numeri di telaio. Chi vuole effettuare il passaggio può farlo in qualunque momento, indipendentemente dal tipo di veicolo, tuttavia per avere la certezza di poter circolare in due bisogna prima di tutto accertarsi che sul certificato di idoneità sia riportata la dicitura «rispetta la direttiva 97/24 CE». A questo punto è necessario richiedere il rilascio del certificato di circolazione e successivamente la nuova targa. Il costo complessivo dell'operazione, che prevede tre versamenti distinti, è di 49,52 euro se si segue personalmente l'iter, ma è destinato a salire se ci si affida a un'agenzia di pratiche automobilistiche. Una volta adeguato il veicolo alla nuova normativa è necessario comunicare il tutto alla compagnia di assicurazioni, che dovrà provvedere ad adeguare il premio al rischio maggiore derivante dal trasporto di un passeggero.


È presto per dire se le novità servono a scoraggiare i furti o a incassare altri soldi.

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