Le nuove modelle non funzionano: in passerella tornano le super top

Hanno offuscato per anni, forse addirittura seppellito, il mito delle attrici-dive. I loro nomi sono diventati dei brand. E le grandi marche se ne sono servite per lanciare lingerie supersexy, jeans costosi quanto un abito da sera e persino corsi di fitness degni di far sperare anche la casalinga più obesa e disperata.
I calendari sono loro, nel senso che ne hanno prodotto il boom che non si è ancora arrestato. Loro è anche il copyright sui cachet stratosferici in passerella e la definizione di «super top model». Perché Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Eva Herzigova e Christy Turlington non sono state semplici modelle, sono state «le super top». Le più belle, le più pagate, le intramontabili. Tanto intramontabili da essere tornate. Loro che hanno incarnato la bellezza, il sogno del lusso e della classe degli anni Novanta, l’alta moda che si trasformava da privilegio di pochi in desiderio raggiungibile per molti, saranno di nuovo al top anche quest’anno. Forse per dimostrare che dietro a quel successo c’è personalità, caparbietà oltre che grande professionalità e bellezza.
All’età di 43 anni, Linda Evangelista, l’eccentrica capace di cambiare per diciassette volte in quattro anni il colore dei capelli, sarà testimonial della nuova campagna pubblicitaria autunno-inverno di Prada. Claudia Schiffer, «l’avvocato» tedesco più desiderato al mondo, oggi trentottenne, farà capolino nelle campagne di Chanel e in quelle di Salvatore Ferragamo. Cindy Crawford? In pista anche lei, la prima a posare nuda per Playboy, la donna che ha trasformato un neo sul volto da difetto in marchio di fabbrica. Nel ’92 in Norvegia dovettero rimuovere i cartelloni pubblicitari che la immortalavano perché gli incidenti automobilistici erano aumentati del 300 per cento. Domani chissà che succederà. Intanto anche Eva Herzigova, il mito del «wonderbra», non si è lasciata scappare la proposta di Louis Vuitton. E Christy Turlington, la regina delle copertine (ben cinquecento nella sua carriera) sarà il nuovo volto di Estrada.
La seconda vita delle «Super-top» sembra non essere solo una minestra riscaldata. Lo dimostrerebbero i numeri di L’Oréal, che un anno fa ha ingaggiato Linda Evangelista come volto dei nuovi prodotti cosmetici del colosso e che ha già registrato in 18 mesi un aumento del 20 per cento nelle vendite.
D’altra parte - racconta lo shopping editor di Grazia, Stefan Lindemann al quotidiano britannico The Independent - «c’è il fattore riconoscibilità che gioca a loro favore». Ma non solo quello. «A differenza di personaggi come Lindsay Lohan (ex modella e ora attrice, ndr) che è entrata e uscita più volte dalla disintossicazione ed è stata immortalata nelle sue notti brave a dir poco alticcia, le supermodelle non sono così capricciose come altre celebrità. Hanno un comportamento molto rigoroso e un’etica del lavoro piuttosto rigida». Con un’unica eccezione, quella di Naomi Campbell, che con Christy Turlington e Linda Evangelista componeva «la trinità». La pantera nera ha continuato anche in questi anni a fare i capricci, eppure non ha smesso di gravitare nel mondo della moda e della pubblicità. Probabilmente anche perché è una delle top che non ha messo su famiglia e fatto figli.
Perché nel frattempo le modelle simbolo degli anni Novanta non hanno trascurato la vita privata. La Schiffer ha due figli dall’ex marito, il regista Matthew Vaughan.

Stesso copione per la Crawford (ma non c’entra l’ex marito Richard Gere) e anche la Turlington nel frattempo ha sfornato due bebè: Grace ora ha cinque anni e il piccolo Finn appena due. A dimostrare che anche per questo - il tentativo di conciliare lavoro e famiglia - sono degne di rappresentare pure le donne del nuovo secolo.

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