Lidia Scognamiglio
Da «Roma non fala stupida stasera» di Armando Trovajoli a «Roma capoccia» di Antonello Venditti, fino allultimo tormentone estivo di Teo Mammuccari «Anvedi come balla Nando». La città eterna continua ad essere la musa di tanti artisti, anche se sembra aver perso quellalone magico che nella storia della canzone italiana lha resa unica, accanto alla tradizione napoletana.
A lungo riposta nei polverosi archivi del dimenticatoio, la canzone romana torna oggi a rivivere grazie allimpegno di Lino Fabrizi, ideatore del «Festival della nuova canzone romana». Lappuntamento è per questa sera, alle 21, al Castello di Santa Severa, dove si terrà la finalissima della kermesse, giunta ormai alla sua XIV edizione. Un teatro allaperto con tremila posti e il suggestivo scenario del mare come sfondo del palco sul quale i big passeranno il testimone alle giovani promesse canore del concorso. Si parla di «nuova» canzone romana proprio perché rivolta ai giovani cantautori con lo scopo di ridar vita a una tradizione troppo spesso dimenticata. Tra le sezioni in gara una, infatti, è dedicata alla canzone moderna, alla quale andrà il premio radiofonico. Non solo, quindi, chitarra, fisarmonica e mandolino. Nella «nuova canzone romana» cè spazio anche per il pop, il reggae e la disco music. Uno spazio particolare, naturalmente, è destinato allo stornello classico. Da «Semo gente de borgata» di Edoardo Vianello a «Ammazzate oh!» di Luciano Rossi, da «Lella» della Schola Cantorum a «Er barcarolo romano» di Giorgio Onorato fino allinterprete per eccellenza Lando Fiorini. Sono solo alcuni dei grandi nomi che si alterneranno questa sera sul palco del castello di Santa Severa.
Il festival getta un ponte anche sulla scena nazionale, oltrepassando i confini laziali per riprendere una tradizione che fa di Roma una testimone silente.
Biglietto 15 euro. Per informazioni: 06.54558279.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.