Nuove proposte, Marsilio punta sui mister X

L’incognita X va benissimo per designare la sigla di una nuova collana editoriale. Ci ha pensato la Marsilio di Venezia, come annunciato mesi fa su queste colonne. Sotto il segno della croce prenderanno vita, a partire dal 3 maggio, nuovi libri di narrativa di autori disposti a rischiare un po’ per tentare la ricerca, l’innovazione, l’azzardo. Sotto la cura di Errico Buonanno, Jacopo De Michelis e Chiara Gizzi, la posta in gioco è la letteratura, questa chimera da molti inseguita e da pochi raggiunta.
Agli autori esordienti si alterneranno quelli che hanno deciso di rischiare e di non limitarsi a «vivere di rendita» (anche se parlare di «rendita», per uno scrittore italiano che non sia Baricco, suona un po’ come parlare di indigestione nella Corea del Nord). Fra gli autori, raccoglie la sfida Marco Bacci con Supervita: «La letteratura dopo Matrix: un romanzo avant pop in cui si mescolano e si confondono Beppe Fenoglio e gli X-Files, Philip K. Dick e Jorge Luis Borges, William Gibson e Alexandre Dumas». Ci auguriamo soltanto che non sia un minestrone indigesto o un cialdone marziano, tipo certi polpettoni di un Tommaso Pincio che fa scuotere di compiacimento i riccioli ai critici laddove i lettori, questi schiavi delle convenzioni, ne hanno presto ben pieni i ciuffoli. Seguirà, sempre sotto questa stessa enigmatica e un po’ minacciosa X, Montezuma airbag your pardon, di Nino G. D’Attis, che promette: «Sesso, alcolici, codici a barre. Carrelli della spesa pieni di merce. Eva Henger e Miss Pomodoro. Cani feroci. Questa è la storia di un uomo che cade a pezzi». Auguriamoci che lo stesso non succeda alla pur fragile pazienza del lettore, questo troglodita che si ciba di noir. Le pornostar, in attività o formato famiglia ce le infilano un po’ dappertutto. Ma del resto, di che cosa ci lamentiamo? Il romanzo tradizionale è fritto e dunque tocca dare spazio alla «poetica indefinita ma dagli scopi chiarissimi, in cui si potranno scontrare e confrontare concezioni letterarie eterogenee e visioni contrastanti della contemporaneità».


Nel frattempo è uscito, sempre per Marsilio, il nuovo libro del padovano Marco Franzoso, uno che dopo aver parecchio sperimentato negli anni scorsi con una lingua italo-veneta talora impervia, ma piuttosto divertente, è passato a un lavoro più convenzionale: Tu non sai cos’è l’amore è il romanzo di Elisabetta, donna di solida posizione sociale, che all’improvviso lascia marito e figlio per tornare a vivere nella casa dove è nata. Di lì una serie di confronti, esistenziali, critici, drammatici, da cui tutti escono alla fine sconfitti. E anche questa, come metafora della scrittura contemporanea, non sembra male.
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