Sabrina Vedovotto
La sensazione più netta è che ci sia qualcosa di anacronistico nel presentare al Maxxi una mostra di progetti architettonici dei più importanti musei del mondo, realizzati o in via di esecuzione. Quantomeno singolare considerando il fatto che il Maxxi ancora non è terminato, anzi ancora si vede ben poco del progetto dellarchitetto Zaha Hadid. Il ministro dei Beni Culturali però fa una promessa solenne affermando con sicurezza che i lavori termineranno a fine 2008. Almeno questa volta è stata tirata fuori una data. Oltre alla presentazione della mostra e ciò giustifica proprio la presenza di Rutelli, anche lillustrazione di un volume appena pubblicato, edito da Electa dal titolo «Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo». Un tomo nel quale si descrive lo status questionis sulla realizzazione del museo, su quelle che saranno le attività precipue. Lintenzione di Pio Baldi, direttore della Darc e curatore del volume, è quella di rendere il Maxxi un polo attrattivo delle arti, rendendolo internazionalmente valido anche dal punto di vista didattico. Oltre alle mostre, infatti, saranno realizzati degli archivi di architettura e di arte, promosse nuove collezioni e realizzati anche dibattiti, incontri, per sviluppare e meglio sottolineare le arti del nuovo millennio, che non si riducono a quelle tradizionali ma che nel XXI secolo racchiudono anche il design, la fotografia, la creatività tutta insomma. La mostra, dalloriginale titolo «Museums», appare comunque molto interessante. Se la prima sensazione nel vederla è quella di voler partire immediatamente per andare a controllare dal vivo lo stato di avanzamento dei lavori, in realtà una serie di immagini video chiariscono molto bene la direzione assolutamente contemporanea di questi lavori.
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