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Nuovo assalto di Repubblica contro il "sultano" Il Cav come Nerone: va in scena l'odio di Bocca

Nuovo assalto di Repubblica al Cav. Insulti, accuse e parole violente: un acceso editoriale di Bocca accusa il premier di aver ridotto la politica a "un livello infimo". E incita alla domolizione del "sultano" e della sua "corte maleducata" fatta soltanto di servi

Nuovo assalto di Repubblica contro il "sultano" 
Il Cav come Nerone: va in scena l'odio di Bocca

Il livore e l'odio non possono che generare un attacco fuori misura. Una raffica di insulti che di costruttivo non ha nulla. Alla pletora di tribuni, istigatori e rivoluzionari non poteva certo mancare Giorgio Bocca. Così, dopo gli assalti di Annozero, gli improperi di Antonio Di Pietro e la "chiaroveggenza" di Nanni Moretti, l'editorialista di Repubblica doveva fare molto di più andando a toccare gli istinti più bassi dell'antiberlusconismo militante. C'è riuscito.

"Che cosa è stato per l'Italia il periodo che va sotto il nome di berlusconismo? - si chiede nell'editoriale pubblicato oggi - certamente un periodo di perdita della pubblica educazione, della correttezza dei rapporti civili". Un fiume in piena. Un manifesto d'odio contro il presidente del Consiglio, reo di aver introdotto la "volgarità" nella res publica. E proprio di volgarità è intriso quest'editoriale che gronda insulti e sangue (leggi qui).

Accuse pesanti al Cavaliere Va letto tutto d'un fiato. Fa quasi paura che si possa insultare il presidente del Consiglio con tanta veemenza. Eppure è tutto nero su bianco. Qundici anni di odio anti Cav ci hanno mostrato un po' di tutto. Slogan ingiuriosi e violenti, scontri di piazza, attentati. Un crescendo che fa accapponare la pelle. Il braccio e la mente. La violenza parte proprio da quelle "facili" parole vergate su carta stampata dall'intellighenzia rossa e registrate dai tribuni nei programmi d'approfondimento a senso unico. "Il berlusconismo è anche una riduzione della lotta politica a livello infimo", ci vuole insegnare Bocca. L'editorialista ne ha per tutti. Il ministro Frattini, il governo, l'elettorato. Il sultanato e i suoi danni s'intitola l'articolo che fa il paio con un Giuseppe D'Avanzo che punta a stroncare "il falso teorema del golpe morale". Ora che Giuliano Ferrara li ha smascherati, Repubblica sposta il tiro e accusa il governo di danneggiare l'Italia politicamente. 

Governo ed elettorato alla gogna Per Giorgio Bocca, "il berlusconismo è un periodo nero della storia politica e civile italiana". Non importa se questi quindici anni siano stati caratterizzati da un'incessante opera di riforme e da un ricambio generazionale della politica. Non importa se il Cavaliere sia riuscito a dare un taglio netto alla prima Repubblica nel tentativo di ricostruire la res publica. Media, sinistra e tribunali ce l'hanno messa tutta per ostacolarlo. Eppure non ce l'hanno fatta. Davanti a tutto questo Bocca accusa Berlusconi di comportarsi "come un sultano vendicativo e minaccioso". E affonda: "Un'impressionante riedizione del Nerone di Petrolini, del despota feroce e ridicolo che abusa del suo potere e si fa applaudire dalle sue vittime". Ci sono accuse un po' per tutti. Per il "sultano" e per la "corte maleducata e supponente che grazie a lui vive di bassi servizi".

Soltanto servi corrotti Il teorema della sinistra è semplice. Chi non è con noi? Servi, soltanto servi. E così se il Cavaliere viene dipinto come un despota, i suoi elettori sono soltanto dei servi."Il berlusconismo come un tempo di corruzione e di servitù - tuona Bocca - esentato dalla ferocia solo dal controllo internazionale e dall'indole del sultano che vuole non solo l'obbedienza ma anche la gratitudine del popolo". Perché alla sinistra non va proprio giù che nonostante gli attacchi, nonostante i gossip, nonostante gli avvisi di garanzia Berlusconi continui a conservare indici di gradimento alti. Percentuali che lasciano sempre la sinistra all'opposizione. "Purtroppo - chiude Bocca - per molti italiani il laisser faire è preferibile ai doveri".

La sinistra, invece, non abdicherà mai al proprio dovere: distruggere e screditare in ogni modo Berlusconi. 

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