Roma

Nuovo blitz dei vandali nelle aule dell’ex Gil

Si firmano «autonomia contro la scuola», infrangono vetrate, forzano distributori di merendine, svuotano gli estintori sui banchi dei piccoli alunni. Ancora un raid di teppisti, l’altra notte, alla succursale della materna comunale «fratelli Garrone», a Ostia. Una scuola più volte presa di mira dalle gang, l’ex Gil di corso Duca di Genova 80, che ospita, oltre ai bambini in esubero della sede centrale, alcune sezioni del liceo classico Anco Marzio per far fronte alla carenza di aule. I delinquenti, secondo una prima ricostruzione della polizia, avrebbero agito giovedì notte, approfittando dell’assenza di un impianto d’allarme e degli infissi vecchi e fatiscenti. È bastato infrangere una vetrata per entrare e cospargere di polvere bianca corridoi e bagni del piano terra con gli estintori. Poi i vandali hanno imbrattato porte e pareti con vernice nera spray, siglando l’azione alla maniera dei writers. Ad accorgersi dell’accaduto, alle 8 di ieri, un’operatrice scolastica che ha allertato gli inquirenti. Sul posto gli uomini della sezione scientifica del XIII commissariato, impegnati per ore a rilevare impronte e altre tracce. Secondo una prima ipotesi sarebbero studenti del vicino ginnasio. Il movente? Impedire le lezioni in tutto l’istituto. Un’insegnante dell’elementare, a causa delle esalazioni tossiche, ha accusato un malore ed è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Grassi. I bambini sono rimasti ore in giardino, in attesa del ritorno ala normalità. «Una situazione insostenibile - lamentano i genitori all’uscita di scuola -. Lunedì scorso hanno imbrattato ovunque con la polvere antincendio, oggi ci risiamo. Temiamo per la salute dei nostri figli: cosa aspettano Comune di Roma e XIII Municipio a installare un impianto anti intrusione collegato con polizia e carabinieri?». Una bravata isolata? Niente affatto. L’inverno scorso, sempre all’ex Gil, diverse le irruzioni di ladri e piccoli criminali, tutte mirate a svuotare di monetine i distributori automatici piazzati al ginnasio. In tutti i casi i malviventi hanno lasciato impronte a volontà ma la comparazione degli esperti della scientifica con la banca dati della Questura non ha portato a nulla.

Risultato che fa pensare a una banda di ragazzini incensurati.

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