Marta al posto di Claudia. Il primo cittadino prima ha tagliato il nastro, poi ha stretto le mani e poi, per prima, ha sottoscritto un sostegno a distanza di un bimbo. A seguire l'esempio del sindaco Vincenzi, ieri pomeriggio all'inaugurazione della nuova sede del CCS in via Scurreria 31 rosso, sono state altre decine di volontari e partecipanti all'evento. E pure i rappresentanti delle istituzioni, dal presidente della regione Claudio Burlando al presidente della provincia Alessandro Repetto. Tutti in fila per donare 21 euro al mese e tutti con un cuore grande così. È partita bene l'Onlus genovese che, dopo gli scandali che coinvolsero i suoi vertici anni fa, è stata presa in mano dal vicepresidente emerito della Corte Costituzionale Fernanda Contri. Una donna di ferro che aveva promesso la massima trasparenza nei conti dell'associazione e che adesso può essere soddisfatta dei risultati ottenuti. Ieri pomeriggio doveva esserci pure l'attrice Claudia Gerini, madrina dell'iniziativa, che tuttavia è rimasta a casa a allattare la sua bimba di sette settimane, ma ha raggiunto il pubblico con una telefonata scusandosi e facendo i suoi migliori auguri. A parlare, con la sua testimonianza e le sue esperienze di solidarietà, ci ha pensato il capo dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso.
«Il modo migliore - ha detto Bertolaso - per portare un aiuto vero e sincero nei paesi in via di sviluppo, è quello di usare le organizzazioni non governative. Più ce ne sono, meglio è. Naturalmente devono essere serie e trasparenti come quella inaugurata a Genova e presieduta da un personaggio di indiscusso livello professionale, etico e morale come Fernanda Contri». Da ieri, quindi, la trasparenza di CCS ha il volto della sua nuova sede, nel cuore della città, facilmente accessibile e aperta a accogliere amici, donatori e sostenitori, grazie a un ingresso e una vetrina direttamente affacciati su strada. Chiunque può entrare, chiedere informazione poi compiere un atto di solidarietà come hanno il sindaco, il presidente della provincia e della regione. I sostegni costano da un minimo di otto euro al mese, a tredici e ventuno euro. In sostanza si paga per il bambino, per il suo sostegno scolastico e per quello completo. I genovesi che hanno aderito sono finora tremila. Mentre, a livello nazionale, il CCS ha raccolto la solidarietà di oltre 16mila cittadini. Per chi non può andare nella sede del centro storico, al numero telefonico 0105704843 dalle nove alle diciotto dal lunedì al venerdì, c'è un operatore che informa il pubblico su tutti i progetti della Onlus.
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