Nostro inviato a Loreto
Dopo Marini? Marini. Se davvero così avverrà, la scelta allapparenza non potrebbe apparire più soft. Da oltre due anni si parla infatti del cambio del cerimoniere pontificio, larcivescovo Piero Marini, che per ventanni ha affiancato nei riti Giovanni Paolo II e ora Benedetto XVI. A sorpresa spunta ora un nuovo candidato per la successione: quello di un altro Marini, Guido, 46 anni, cancelliere della diocesi di Genova e cerimoniere dellarcivescovo Bagnasco. Il Marini più giovane è stato segretario dei cardinali Canestri, Tettamanzi e Bertone. È professore di Diritto in seminario, per formazione sempre molto attento alla corretta celebrazione della Messa, potrebbe essere «strappato» a Bagnasco e alla curia genovese per dirigere lUfficio delle celebrazioni liturgiche papali. Un posto cruciale, perché è noto quanto Ratzinger tenga a questo aspetto. Un ruolo delicato, dopo lentrata in vigore del Motu proprio «Summorum Pontificum» che liberalizza lantico messale preconciliare. Proprio in queste ore si rincorrono voci sempre più insistenti sulla possibilità che il Papa stesso, nelle prossime settimane, dopo lentrata in vigore del documento prevista per il 14 settembre, festa dellEsaltazione della Santa Croce, possa celebrare un pontificale in San Pietro con lantico rito. Lattuale maestro delle cerimonie, Piero Marini, dovrebbe essere nominato Presidente del comitato per i congressi eucaristici, sostituendo nellincarico il cardinale Jozef Tomko. Marini, nonostante la dignità arcivescovile ricevuta dalle mani di Giovanni Paolo II, avrebbe declinato linvito a prendere la guida di una diocesi italiana, preferendo un ruolo anche se molto più defilato, nella Curia vaticana, dovè arrivato appena diventato sacerdote come segretario di monsignor Annibale Bugnini, il factotum della riforma liturgica.
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