Anna Maria Greco
da Roma
Il Csm è al completo, con lelezione dei 16 togati che si aggiungono agli 8 laici scelti dal Parlamento. Ma gli equilibri cambiano. La grande sconfitta di questa tornata è Magistratura Democratica, la più forte ed organizzata corrente di sinistra, che perde un seggio e passa da 5 a 4. E quel seggio va alla forza moderata più lontana dalle sue posizioni, cioè Magistratura Indipendente, che aveva 2 togati a palazzo de Marescialli e ora ne ha 3: uno è lex-presidente dellAnm Mario Patrono, luomo della trattativa con il governo Berlusconi, quello che andò più vicino a un accordo con il Guardasigilli di allora, Roberto Castelli, sulla riforma dellordinamento giudiziario, ma poi fu scavalcato dai massimalisti. Rimane maggioritaria Unità per la Costituzione, che conferma i suoi 6 togati, ma linaspettata sconfitta dellex vicepresidente dellAnm Carlo Fucci indica che al suo interno viene penalizzata lala più intransigente, quella della lotta dura e degli scioperi che si allineava con le correnti vicine allUnione. Conferma le sue posizioni laltra corrente di sinistra, Movimento per la giustizia, che mantiene i suoi 3 seggi. Non riesce ad entrare il debuttante Articolo 3.
Il vicepresidente del Csm, Virginio Rognoni, augura agli eletti un buon lavoro «al servizio del Paese». E la novità è anche che ci saranno 6 donne, mentre prima erano solo 2: 4 tra i togati (3 di Md e una di Unicost) e 2 tra i laci. Entreranno al Csm: per Unicost, Giuseppe Maria Berruti, Alfredo Viola, Roberto Carrelli Palombi, Fabio Roia, Francesco Saverio Marrino e Luisa Napolitano; per Md, Livio Pepino, Elisabetta Cesqui, Fiorella Pilato e Ezia Maccora; per Mi, Patrono, Cosimo Ferri e Giulio Romano; peril Movimento per la Giustizia, Dino Petralia, Mario Fresa e Ciro Riviezzo.
I risultati di queste elezioni, che hanno registrato un forte calo di votanti e un aumento delle schede bianche e nulle, chiaro segno di disagio e disaffezione, sembrano dire che per le toghe il massimalismo non paga più. Che in molti si sono resi conto che, forse, con il confronto sulle leggi della Cdl, si sarebbe ottenuto di più che con le porte sbattute in faccia. Ora che il governo è cambiato e che emergono le difficoltà di mantenere le promesse preelettorali, ci si trova alle prese con un ordinamento giudiziario in parte già entrato in vigore, che al massimo il Guardasigilli Clemente Mastella potrà sospendere nellapplicazione di alcune parti e parzialmente modificare, ma non certo cancellare in toto.
Soddisfatto, il segretario di Unicost Marcello Matera sottolinea che cè stato un «considerevole aumento» percentuale della sua corrente. «Il voto ci penalizza certamente, mentre premia Mi», riconosce il segretario di Md Ignazio Juan Patrone.
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