Nuovo falso allarme scattato per la pantera

Più che un grosso felino, rischia di rivelarsi un bovino: cioè una bufala. Eppure la leggenda metropolitana della pantera continua ad alimentarsi di avvistamenti fasulli e di spiegamenti (inutili) di forze dell’ordine. L’ultimo falso «indizio» risale a ieri mattina: quattro capre sono state trovate sbranate nel recinto dove erano ricoverate in via Portuense a ridosso del Raccordo anulare. Comprensibile il timore che potesse trattarsi degli avanzi di un pasto notturno della fantomatica belva nera che da giorni trova ampi spazi sui giornali. L’agricoltore ha telefonato ai veterinari di zona e alle forze dell’ordine. Immediate, anche ieri, sono scattate le ricerche dell’animale del quale, però, fino a questo momento, si sono perse le tracce. Mercoledì mattina il felino (?) era riuscito a sfuggire alla cattura. Poco dopo le 9 era stato infatti avvistato in un cantiere all’altezza del chilometro 14 della via Cristoforo Colombo, in località Mezzocammino: le volanti della polizia avevano tentato di accerchiarlo ma l’animale era riuscito ad allontanarsi e a far perdere le sue tracce. Poi le ricerche degli agenti si erano spostate verso la zona di Castel di Leva e del Divino Amore, ma avevano dato esito negativo. La prima segnalazione di quella che sembrava una pantera si è avuta l’8 febbraio scorso, quando un grosso animale nero è stato avvistato nel quartiere Aurelio.
Anche ieri, però, l’ipotesi che potesse trattarsi della pantera è stata smentita. «È molto probabile, vista la tecnica della predazione, che le capre siano state sbranate da un branco di cani randagi - ha detto Friedrich Klaus, direttore sanitario della clinica veterinaria del Bioparco, intervenuto sul posto con l’unità cinofila della polizia -. Ora vanno fatti alcuni approfondimenti - ha spiegato il veterinario - queste carcasse dovranno essere sottoposte a indagini autoptiche. È comunque evidente che le capre sono state vittime di predazione da parte di uno o più grandi carnivori e io direi che si tratta di un branco di cani randagi. Anche perché abbiamo avvistato in zona un piccolo branco. Potrebbero quindi essere stati loro».

Anche la delegata del sindaco per la tutela dei diritti degli animali, Monica Cirinnà, ha condiviso la tesi di Klaus: «Penso che siano stati dei cani a sbranare le capre. Anche perché ritengo che la tanto temuta pantera non esista affatto. Se ci fosse stato un grosso felino in libertà avrebbe dovuto nutrirsi in qualche modo e avremmo avuto capre e pecore ammazzate tutti i giorni».

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