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Il nuovo sbarco di Anzio lo fanno i clandestini

RomaÈ l’alba quando Anzio, città sul mare a 70 chilometri da Roma, è teatro di un nuovo «storico» sbarco. Non sono le truppe alleate, questa volta, a toccare terra sul litorale laziale, ma un piccolo esercito di immigrati in arrivo da un paese del nord Africa a bordo di una carretta arrugginita camuffata da peschereccio.
Hanno attraversato il Tirreno bucando ogni tipo di controllo dal cielo e dal mare e trovato sulla spiaggia di Latina, a Capoportiere, pacchi pieni di viveri e vestiario. Un viaggio, dunque, organizzato e pianificato da una qualche organizzazione che ha fornito supporto agli stranieri - la maggior parte egiziani, palestinesi e tunisini arrivati in Italia dopo una traversata di dieci giorni e dietro pagamento di una somma non inferiore ai duemila euro - anche dopo lo sbarco. Le forze dell’ordine ne hanno identificati 25, tra di loro due minorenni di 14 e 16 anni, che ora verranno rimpatriati, ma l’imbarcazione poteva trasportarne almeno una settantina. È possibile che gli altri abbiano fatto perdere le loro tracce utilizzando gommoni d’appoggio. Uno, quello con il quale sono stati fatti scendere dopo che il peschereccio si era incagliato a 30 metri dalla riva a causa del fondale basso, è stato trovato poco distante. Era stato rubato tre giorni fa nel capoluogo pontino. Dettagli che fanno pensare a uno «sbarco anomalo», sottolineano gli investigatori. Nuove rotte? «È ancora presto per parlarne», dicono. Ma il dipartimento di Pubblica sicurezza «esclude la creazione di nuove rotte per l’immigrazione».
Certo è che nel Lazio uno sbarco del genere non si era mai visto. «È un fatto che ci deve far riflettere: le rotte stanno cambiando ed è un fenomeno che va analizzato, compreso e non sottovalutato», osserva Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa, che ha allestito un campo e sta fornendo assistenza sanitaria e supporto psicologico agli immigrati. «Ci sono segnali inquietanti - sottolinea Rocca - come la presenza di appoggi a terra e il fatto che tutto ciò accada in un territorio fortemente infiltrato dalla criminalità». Per Laura Boldrini, portavoce italiano dell’Alto commissario per i rifugiati dell’Onu, è «prematuro pensare che lo sbarco a Latina rappresenti una nuova rotta», anche se è evidente che l’accordo tra Italia e Libia «non può fermare i flussi migratori nell’intero bacino del Mediterraneo e qualsiasi accordo bilaterale tra stati per il contrasto all’immigrazione irregolare può causare il cambiamento delle rotte».
La barca, di venti metri, non esponeva alcuna bandiera di appartenza e sulla fiancata aveva una scritta in arabo. Eppure è riuscita a eludere i controlli delle autorità marittime raggiungendo il litorale pontino. L’allarme è stato dato intorno alle cinque di ieri mattina, quando un peschereccio ha notato l’imbarcazione sospetta, da cui fuoriusciva fumo, e ha avvertito la Guardia costiera. All’arrivo delle forze dell’ordine molti immigrati si erano già allontanati in piccoli gruppi. Sul posto ne sono stati bloccati 14, altri 11 sono stati fermati nella tarda mattinata ad Anzio. Alcuni erano sulla spiaggia, altri passeggiavano nelle strade del centro. Indagini sono in corso per capire come siano arrivati fin lì, ma anche sul peschereccio, sulla rotta che ha seguito e sul luogo di partenza.

Per ora nessuna traccia degli scafisti.

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