Grammaticalmente scorretto ma semanticamente perfetto, «intramontabile» è l’aggettivo che Gianni Brera coniò per definire una volta per tutte il campionissimo Fausto Coppi. E calza come un guanto, fatte le debite proporzioni, per una serie di prodotti che secondo i 120 fra filosofi, sociologi ed esperti di marketing: resistono alle tendenze, scavalcano alle mode e mettono d’accordo ottantenni e adolescenti. Sono, insomma, miti intergenerazionali. Dalla Nutella all’aranciata Sanpellegrino, dal Campari alla Coppa del nonno passando per i Ray Ban, la pasta Barilla e il Caffé Sport Borghetti, sono le merci che a parere degli addetti ai lavori hanno attraversato le tante stagioni che si sono avvicendate nella recente storia sociale italiana e dopo tanti decenni si ritrovano ancora al centro dell’immaginario consumistico dei nostri connazionali. Innanzitutto grazie alla loro capacità di rigenerarsi pur non cambiando, per il 44% del qualificato campione interpellato sul tema dall’agenzia di comunicazione Found; e grazie a un’identità chiara e riconoscibile per il 41%. Ma che soprattutto sono diventati «mitici », per sette esperti su dieci, in quanto capaci di far sognare e, per sei su dieci, di fare comunità. Agli addetti ai lavori era stato chiesto perché alcuni prodotti sono intergenerazionali e diventano in qualche modo leggendari. Risposte alla prima domanda: perché uniscono grandi e piccoli (37%), perché attraversano il tempo ( 23%), facilitano i rapporti fra generazioni diverse (21%). Risposte alla seconda domanda: perché fanno sognare (67%), perché creano comunità (61%) e perché diventano simboli universali (57%). Agli esperti è stato anche chiesto di indicare i prodotti in commercio in Italia che rispondono meglio ai requisiti. In classifica si sono piazzati ai primi 15 posti: la Nutella, la Coppa del nonno, l’aranciata Sanpellegrino, gli occhiali Ray-Ban Aviator, l’aperitivo Sanbitter, il marchio Campari, la Coca Cola, la pasta Barilla, il Caffé Sport Borghetti, il profumo Chanel N. 5, il Nesquik, l’eroe dei fumetti Tex Willer, la gomma da masticare Brooklyn, la borsa Kelly di Hermés e il marchio Plasmon. Impossibile tracciare un ragionevole identikit dell’italiano (unisex) medio che emerge in controluce dalla graduatoria. Che dovrebbe essere, per esempio, qualcuno che nei momenti di sconforto affonda il cucchiaio nella Nutella e poi si infila a letto con il pigiama di Marilyn Monroe, al bar con gli amici ordina Campari ma in frigo tiene i Sanbitter, cresce i figli a prodotti Plasmon, Nesquik e chewingum, va a fare la spesa con la borsetta resa immortale da Grace di Monaco (che costa un patrimonio) e compra pasta Barilla e Coca Cola. Adora il Borghetti, che beve allo stadio in casa e in trasferta, ma ai quotidiani sportivi preferisce le avventure di Tex e i suoi «pards». Che legge mangiando una Coppa del nonno. Naturalmente, il segreto di questi «brand», come li chiamano gli esperti, non sta tanto nel fatto che sono componenti essenziali di un ipotetico paniere medio dell’altrettanto ipotetico italiano medio quanto nel fatto che sono conosciuti e apprezzati da molti italiani distribuiti in modo omogeneo in tutte le fasce d’età. In parole povere: piacciono a grandi e piccoli, mettono d’accordo nonni e nipoti, suoceri e nuore, insegnanti e studenti, pensionati e precari. Entrando a far parte in qualche modo dell’identità nazionale. Certo, e difficile assimilare la notorietà della Nutella a quella della Kelly di Hermés. La crema di gianduia e nocciola è stata cantata da Giorgio Gaber in Destra-sinistra e celebrata da Nanni Moretti in Bianca , oltre che citata intelligentemente anche da Alberto Tomba («Quando dovevo dimagrire prendevo il Weetabix, ma di nascosto lo spalmavo di Nutella»). La mitica borsa, ispirata alle sacche da sella, fu lanciata sul mercato nel 1932 e resa icona un quarto di secolo più tardi dalla copertina di Live che mostrava Grace Kelly mentre provava a celare la gravidanza piazzando il prezioso accessorio fra il pancione e gli obbiettivi dei fotografi. Un mito, ma per poche.
Tuttavia i prodotti che resistono alle mode, di nicchia o di massa che siano, funzionarono al debutto e continuano a funzionare. Probabilmente per le qualità intrinseche, oltre che per «il mondo che si porta dentro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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