Il 68% degli americani la considera, secondo un sondaggio Cnn - una sfrontata e irriverente provocazione. E molti musulmani moderati fanno da tempo notare come la provocazione si nasconda in un nome ispirato alla conquista e alla dominazione della Spagna cristiana. Per il presidente Barack Obama la costruzione della «Cordoba House», la discussa moschea con annessi centri culturali destinata a occupare un palazzo di 13 piani a due isolati da Ground Zero è, invece, un sacrosanto diritto. Un diritto da difendere a spada tratta. Prima di venerdì non ne aveva mai parlato. Per rompere il silenzio il presidente ha scelto la sala della Casa Bianca dove accoglie, come da tradizione, un gruppo di musulmani invitati per l’«iftar», il pasto dopo il tramonto destinato a rompere il digiuno del Ramadan. Davanti a quella delegazione il presidente rivela il suo incondizionato appoggio al progetto già approvato, nonostante le polemiche, dal comune di New York. «In quanto cittadino e presidente, credo che i musulmani abbiano lo stesso diritto di chiunque nel Paese a praticare la loro religione. Questo include il diritto di costruire un luogo di culto e un centro di una comunità», spiega Obama. Ma i passi successivi del discorso suonano alle orecchie di molti critici esagerati e sopra le righe. «Siamo negli Stati Uniti e il nostro impegno in favore della libertà di culto - afferma il presidente deve essere inalterabile. Il principio per cui irappresentanti di tutte le fedi sono benvenuti in questo Paese e quello secondo il quale non saranno trattati in modo diverso è essenziale per quello che siamo ». Il paragone tra la Cordoba House e i principi fondamentali della Costituzione americana suona come un’entrata a gamba tesa, uno scrupolo eccessivo e sospetto nei confronti di un progetto visto con sospetto anche da molti musulmani moderati. Khudhayr Taher, giornalista e intellettuale iracheno americano, da mesi ricorda come la provocazione sia evidente fin da quel nome, «Cordoba House», apertamente ispirato alla conquista di Cordoba e all’espansione spagnola nel cuore dell’Europa cristiana. «La scelta del nome non è una coincidenza né un caso innocente, in quel nome – avverte Taher su Elaph , un sito di intellettuali arabi moderati –si celano il desiderio e il sogno di espandersi nei territori degli altri costringendoli a cambiare religione e soggiogandoli. New York ha già molte moschee. I musulmani non hanno nessun vero bisogno di costruirne una che provoca la sensibilità americana e celebra una dominazione islamica della Spagna costellata di stragi di cristiani, razzie e rapimenti di donne». La mano tesa da Obama manda su tutte le furie anche chi denuncia il doppio standard di una comunità islamica pronta - da una parte - a cenare alla Casa Bianca con il presidente e dall’altra ad azzannargli il braccio mettendo indubbio i doveri costituzionali dei propri fedeli. Al centro della polemica ci sono le tesi espresse dal sito dell’Assemblea dei Giuristi Musulmani d’America, in cui gli esperti islamici residenti negli Stati Uniti suggeriscono di non obbedire ad alcune leggi federali,di non collaborare con l’Fbi e di non entrare nell’esercito nel caso di guerre ai musulmani. «Se qualcuno commette crimini o cospira contro i musulmani non potrai collaborare per nessuna ragione né con civili né con i militare», spiega il sito rispondendo alla richiesta di un camionista musulmano che sichiede se sia concesso far consegne per il Pentagono. Sullo stesso sito Khatem Al Hajj, teologo egiziano residente in Minnesota, spiega che collaborare con la polizia o l’ Fbi è proibito in quanto «il lavoro è basato su leggi che non sono di Allah». Per lo stesso giurista la collaborazione con l’Fbi è una sorta di abominio paragonabile a un atto di spionaggio e persecuzione ai danni dei propri correligionari.
Secondo Al Hajj, «autorità ed Fbi sono sempre pronte a spiare la diaspora musulmana e a controllarne moschee case automobili e telefoni», mentre «la sharia (legge islamica) proibisce di spiare in mancanza di ragionevoli sospetti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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