Obama fa come i Kennedy Ferie nella "Capalbio" Usa

La famiglia presidenziale trascorrerà un mese a Martha’s Vineyard, regno del potere radical-chic . Qui sono di casa anche Jim Belushi, Meg Ryan e Oprah Winfrey

Obama fa come i Kennedy  
Ferie nella "Capalbio" Usa

Ci andava Jfk, John Fitzgerald Kennedy, che amava solcare in barca a vela il tratto di mare fra la baia e la casa di famiglia a Cape Cod. Il fratello, il senatore Teddy Kennedy, ci schiantò - letteralmente - le speranze di diventare presidente, quando, tornando da un party, ebbe un incidente in cui morì una giovane donna. Bill e Hillary Clinton ci vanno spessissimo da quando lui diventò presidente e rimane uno dei loro luoghi di villeggiatura favoriti. E ora, Martha's Vineyard, un'isoletta del Massachusetts, New England che più New England non si può, avrà l'onore di ospitare, per le vacanze estive, anche gli Obama, famiglia al completo. Mr. President, Barack; la first-lady Michelle e i suoi abiti smanicati alla Jacqueline; le bambine Malia e Sasha. Forse anche il cane Bo, il loro «cao de agua» portoghese. Tutti nella Capalbio americana, nel luogo di ritrovo più tradizionale e più glamour di una certa America-bene.
La chiamano spesso l'«Hollywood dell'Est», Martha's Vineyard. Ci va Oprah Winfrey, che di Obama è stata una grande e decisiva fan e finanziatrice. È di casa l'attore Jim Belushi, che d'altra parte ha anche il mitico fratello John sepolto nell'isola. Senza contare attori come Meg Ryan, Forrest Whitaker o Patricia Neal. E da quest'anno, sono tutti disposti a scommetterci, ci andranno ancora più persone. Perché se l'elitaria Martha's Vineyard un tempo era frequentata solo dall'élite bianca, con l'imprimatur di Obama aumenterà anche quella afroamericana. Tutti assieme a giocare a golf, a rilassarsi, a fare falò sulla spiaggia cucinando aragoste e molluschi. O altrimenti tutti a fare feste in giardino o fuori con la barca a vela.
È dalla primavera che gli uomini dei servizi segreti cercano una casa adatta per gli Obama e il loro entourage e ora che sembrano averla scelta, nella piccola enclave di Oak Bluffs, dove da generazioni scelgono di andare i «pezzi grossi» afroamericani che frequentano l'isola, tutta Martha's Vineyard è in fermento. «La gente uscirà di testa», ha commentato Tonya Lewis Lee, la moglie del grande regista Spike Lee, che ha una casa vicinissima a dove villeggerà ad agosto la famiglia presidenziale. E in effetti la signora Lee sembra avere ragione, perché uno dei simboli degli States che contano e dei democratici più radical-chic, è in fibrillazione per l'arrivo di Obama. «Quando aveva detto che avrebbe aggiustato l'economia, non pensavo avrebbe fatto così presto», ha detto scherzando al Boston Globe Fred Mascolo, che lavora nel settore immobiliare, riferendosi al boom di prenotazioni che il Presidente garantirà all'isola, specialmente nelle ultime due settimane d'agosto, quando sarà lì (il resto della famiglia ci starà invece tutto il mese).
E, c'è chi è pronto a giurarlo, sarà un afflusso bipartisan, fatto di democratici quanto di repubblicani, di bianchi quanto di afroamericani. «Chi passa le proprie vacanze a Martha's Vineyard - ha spiegato lo scrittore Lawrence Otis Graham - generalmente accoglie con freddezza i nuovi ricchi, i campioni dello sport, gli attori. Di solito è più interessato a sapere che college abbia fatto tuo nonno. L'arrivo di Obama sarà il passaporto che l'élite afroamericana cercava per sentirsi libera ed accettata nell'isola». Da parte sua, lui è sicuro che ci si sentirà a suo agio, visto che l'ha già visitata, partecipando a eventi di raccolta fondi dei Democratici.

Ma, almeno questa volta, il papà vincerà sul Presidente e nell'isola, c'è da scommetterci, il problema più grande sarà riuscire a giocare a basket fra un gelato con le figlie e una passeggiata sulla spiaggia con Michelle.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica