Economia

Obama presenta il conto ai colossi della finanza: "Tassa di responsabilità"

La Casa bianca vuole recuperare 117 miliardi di dollari spesi per il piano di salvataggio delle grandi imprese. A pagare saranno i grandi gruppi con almeno 50 miliardi di dollari di patrimonio: in tutto una cinquantina di società

Obama presenta il conto 
ai colossi della finanza: 
"Tassa di responsabilità"

Washington - Barack Obama presenta il conto. A pagarlo saranno i più grandi gruppi finanziari degli Stati Uniti. Il presidente l'ha chiamata "tassa sulla responsabilità per la crisi finanziaria". Attraverso di essa il governo cerca di recuperare buona parte delle risorse spese per il piano Tarp, il fondo messo in campo dall'amministrazione per salvare le grandi imprese all'apice della più grande crisi finanziaria mai verificatasi dopo la Grande depressione del 1929. 

Recuperare ogni piccola moneta "La mia sfida - ha detto Obama - è quella di recuperare ogni piccola moneta che possedevano gli americani. E la mia determinazione per raggiungere questo obiettivo si rafforza quando vedo i risultati di massicci profitti e di bonus osceni che continuano ad elargire", ha aggiunto il presidente.

Ultima parola al Congresso La Casa bianca cerca di recuperare 117 miliardi di dollari, pari alle perdite sostenute dai contribuenti attraverso il piano Tarp. Per i dettagli bisogna attendere l’approvazione della legge finanziaria per l’anno fiscale 2011, prevista per i primi di febbraio. La parola definitiva spetterà quindi al Congresso.

Il prelievo Secondo le anticipazioni, il prelievo - che arriva mentre nel paese monta l’irritazione per il ritorno dei super-bonus bancari quando la disoccupazione tocca il 10% - dovrebbe ammontare allo 0,15% delle "covered liabilities", somma determinata sottraendo agli asset totali il capitale "tier one". Non saranno esentate le società che hanno restituito interamente i prestiti ricevuti.

Almeno 50 miliardi di patrimonio E’ previsto, inoltre, che solo i grandi gruppi, con almeno 50 miliardi di dollari di patrimonio siano soggetti all’imposizione. Le stime degli analisti indicano in una cinquantina il numero di società coinvolte dall’imposizione, di cui 10-15 filiali americane di gruppi esteri. Tra le americane sarà coinvolto il gigante assicurativo Aig, mentre saranno esclusi Fannie Mae e Freddie Mac, che stanno ancora ricevendo supporto dal governo.

Escluso settore auto La proposta riguarda unicamente società di tipo bancario, finanziario e assicurativo, non toccando invece il settore automobilistico.

L’imposizione resterà in vigore un minimo di 10 anni e comunque fino al pagamento completo delle perdite sul fondo Tarp.

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