Lingenuo gioca al rilancio. Obama mette sul piatto la carta forte: «Diciamolo con chiarezza ci sono terroristi, nascosti su quelle montagne, tra Afghanistan e Pakistan. Hanno ucciso tremila americani e stanno complottando per colpirci ancora. È stato un terribile errore non agire quando ne abbiamo avuto lopportunità nel 2005. Se ci fossero informazioni di intelligence di obiettivi terroristi di alto profilo e il presidente Musharraf non agisse, noi lo faremmo».
Lui lo farebbe, da presidente. Lui attaccherebbe anche il Pakistan nel caso. Linesperto diventa aggressivo, il senatore glamour si veste da comandante in capo e spiazza Hillary Clinton che gioca a fare laffidabile contro il sempliciotto. Parla al Woodrow Wilson International Center for Scholars, Obama. Parla allistituto che porta il nome del presidente dellutopica Società delle Nazioni e fa un discorso che sbaracca il multilateralismo. LAmerica si deve difendere dai terroristi e per farlo non ha bisogno dellOnu, né di alleati un po troppo tolleranti con Al Qaida. Dice il primo afroamericano che può davvero arrivare alla Casa Bianca che, se fosse al posto di Bush, invierebbe senza problemi truppe in territorio di Islamabad pur di andare a prendere lo scalpo di Osama bin Laden.
È una risposta alla Clinton, che qualche giorno fa ha approfittato della mezza gaffe del rivale durante lultimo dibattito tra i candidati democratici. Obama ha detto che parlarebbe con il presidente venezuelano Hugo Chavez, sarebbe disposto a trattare con il dittatore nordcoreano Kim Jong-Il. Lex First Lady lha aggredito, facendo passare lavversario alle primarie come uno sciocco che crede ancora alla diplomazia della parola
Non è solo un rilancio, però. Obama viene dipinto in Italia come un pacifista e invece pacifista non lo è mai stato. Ogni volta che glielhanno chiesto, ha spiegato la sua idea sul ruolo della Casa Bianca nel mondo: «Nessun presidente deve mai esitare a usare la forza, unilateralmente se è necessario, per proteggere noi stessi e i nostri interessi vitali quando siamo attaccati o minacciati di essere attaccati». Il senatore dellIllinois è convinto che l'obiettivo dell'America sia «promuovere la libertà», il che vuole dire che se fosse necessario, lui sarebbe pronto a esportarla: «Il momento americano non è passato. Io credo ancora che l'America sia l'ultima e migliore speranza sulla Terra».
Ha votato per il ritiro dei militari dallIrak, ma su certi temi è interventista senza remore. Allora con il conservatore Sam Brownback, in Senato ha proposto una legge molto dura con chi continua a fare affari con Teheran.
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