«Occhiali e strategie: il segreto è fare tutto su misura»

C'è il pezzo da novanta, unico ovviamente, l'occhiale-gioiello firmato Chopard. Che, a giudicare dal prezzo è più un gioiello che un occhiale. Venduto a 300mila dollari a qualche sceicco arabo che si è messo in cassaforte un bel mix di diamanti e design italiano.
Ma ci sono anche montature di classe per tutti, adatte ad ogni età. Perchè il gruppo De Rigo, terzo colosso degli occhiali dopo Luxottica e Safilo, oltre a Chopard, abbraccia marchi come Blumarine, Herrera, Zegna, Escada, Furla, Givenchy, per citarne alcuni, distribuisce lenti e montature in 80 Paesi atraverso 13 società. E non perde di vista il cliente. «Ad esempio, per i giovanissimi sono nate le linee Lozza e Sting e quest'anno, per il trentennale, abbiamo rilanciato il brand Police, ever grenn dagli anni Ottanta, con un'operazione charity a favore di Medici senza Frontiere».
Sono i due amministratori delegati del gruppo a parlarci della filosofia dell'azienda: Massimo De Rigo, responsabile prodotti e acquisti e Maurizio Dessolis che si occupa di retail e finanza. L'operazione charity è scattata nella primavera scorsa con il libro di fotografie, i modelli, cantanti o atleti, hanno posato senza ricevere compenso, ciascuno con indosso un occhiale Police e il ricavato è andato a sostegno delle attività di Medici senza Frontiere. «Police è diventato un brand a tutto tondo con una sua linea di profumi, di gioielli e di orologi che continua a riscuotere successo» rivelano gli amministratori. Se da un lato l'occhiale chic e i prodotti d'alta gamma vanno forte nei Paesi asiatici o dell'Europa centrale, le collezioni giovani trovano casa anche nei Paesi del Mediterrano, nonostante la crisi. In virtù dei prezzi abbordabili e dei modelli di tendenza. «Per il marchio Lozza abbiamo individuato il testimonial in Mika, il cantante trentenne giudice di X Factor che ha disegnato un'edizione speciale in legno, dall'aria vintage e sofisticata» rivela Dessolis. Mentre per il marchio Sting rivolto agli adolescenti, «stiamo per lanciare una campagna sui social network che ha come protagonista Baz, il comico di Colorado - spiega De Rigo - ci sarà un concorso di fotografie, vincerà l'imnmagine più cliccate, e Baz girerà di negozio in negozio ad assegnare premi. La particolarità degli occhiali Sting è la cover intercambiabile: si parte da una montatura base in metallo e si aggiungono dettagli in plastica colorata, in modo da sfoggiare modelli sempre nuovi».
Come fa a tenere il mercato quest'azienda che continua a produrre la metà del suo fatturato in Italia? «Siamo orgogliosi di mantenere in Veneto, a Longarone, una fabbrica con un migliaio di dipendenti - spiegano gli amministratori - quest'anno la De Rigo ha fatturato 368milioni di euro. All'estero ci cercano per la nostra innovazione su misura.

Un esempio? Gli occhiali destinati all'Oriente sono pensati per connotati asiatici, calzano perfettamente su zigomi alti e nasi piccoli».

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