Le polizze vita tradizionali non sono esenti da punti critici. A cominciare da quello dei «caricamenti», ovvero i costi che la compagnia trattiene su ogni versamento effettuato. È vero che i picchi toccati negli anni Ottanta sono un lontano ricordo (in alcuni casi la percentuale trattenuta dalla compagnia su ogni premio versato dallassicurato poteva raggiungere anche il 35%), ma resta il fatto che i «caricamenti» si attestano ancora attorno al 10% e più.
Meglio, quindi, verificare i costi prima nel contratto: esistono polizze con spese del 4-5% che, per durate di almeno 10 anni, possono essere accettabili. In secondo luogo, e questo vale per tutte le polizze «miste» (quelle che garantiscono allassicurato un capitale anche in caso di decesso), occorre ricordarsi che quasi sempre è necessario versare almeno le prime tre annualità previste: se si pagano solo le prime due e si salta la terza, si perde ogni diritto sullintero capitale versato che, quindi, finisce completamente nelle tasche della compagnia. Infine è bene controllare il meccanismo di «retrocessione del rendimento», cioè il meccanismo che regola quanti viene effettivamente liquidato allassicurato. Infatti molto spesso, fatto 100 il rendimento annuo (che viene certificato da unagenzia specializzata indipendente), solo una quota (per esempio l80%) viene effettivamente riconosciuta al risparmiatore. In questo modo, se il rendimento lordo annuo della gestione è del 4% e laliquota di retrocessione è dell80%, la rivalutazione effettivamente spettante allassicurato è del 3,20%. Sempre in tema di rendimenti lordi (realizzati dalla gestione) e netti (intascati dal contraente) si ricorda che alcune compagnie oltre allaliquota di retrocessione fissano un minimo di percentuale annua a proprio vantaggio. Per esempio, ci si potrebbe trovare a sottoscrivere una polizza che riconosce l80% del rendimento lordo annuo con un minimo a favore della compagnia dell1%: se il rendimento annuo lordo fosse del 3,5%, al contraente non andrebbe il 2,80% (l80% del lordo), ma soltanto il 2,50% (ovvero il 3,50% meno l1% minimo garantito alla compagnia).
Non mancano però i pregi delle polizze tradizionali, come il fatto che il rendimento annuo registrato viene riconosciuto al sottoscrittore e viene consolidato; in questo modo lanno successivo il capitale del contraente potrà solo aumentare e mai diminuire.
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