Gianandrea Zagato
Un libro così fa comodo. Sì, è lettura indispensabile per quella sinistra che marxisticamente continua a credere che lestremismo islamico, il fondamentalismo, non sia un fenomeno endogeno ma il prodotto di una reazione alle ingiustizie del passato e pure del presente. Ma, attenzione, Il cuore di tenebra del XXI secolo è anche libro di utile comprensione per chi vuole approfondire il senso della propria storia e la consapevolezza della propria identità.
Analisi lucida e chiara del confronto tra Occidente cristiano e mondo islamico ovvero di «temi di politica internazionale: il terrorismo fondamentalista, la crisi dellEuropa, il rilancio dellalleanza transatlantica, lo sviluppo impetuoso di Cina e India». Come dire: i punti cardine «che sono stati al centro della politica estera del nostro Governo, in questi anni cruciali dopo lattentato alle Torri Gemelle dell11 settembre 2001». Avvertenza firmata da Silvio Berlusconi che apre la prefazione del libro dellonorevole Gianstefano Frigerio (Bietti editore, 300 pagine, 16 euro) presentato stasera in via Marina 1 dallonorevole Marcello DellUtri, presidente nazionale de il Circolo, Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento europeo, e Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali alluniversità Cattolica. Appuntamento alle 19 in quel paradiso milanese per bibliomani voluto da DellUtri. Occasione per dibattere e confrontarsi insieme a Frigerio non solo della partnership nellunità transatlantica che è anche ragion dessere dellunità europea, ma soprattutto su quello che lautore considera il «fronte più arduo su cui si giocano i destini del futuro, perché qui si consumano le sfide più difficili: la centralità del Mediterrano che lEuropa ha bisogno di recuperare».
Ruolo chiave di un delicato crocevia del mondo che impone allItalia di sviluppare dunque fino in fondo la propria missione nella Storia. «LItalia deve far ruotare la sua politica estera intorno alla centralità del Meditteraneo» sostiene Frigerio che, nero su bianco, declina lobiettivo: «Integrazione dei Balcani», «intensificazione dei rapporti con il mondo arabo moderato» e «ruolo privilegiato della Turchia». Traguardi che, naturalmente, vanno di pari passo con la priorità numero uno «aiutare la vasta area non fondamentalista presente nel mondo islamico a rafforzarsi, ad allargarsi, a far prevalere le proprie strategie culturali e politiche». Come? «Gli strumenti per facilitare questo obiettivo sono militari, di intelligence, economici, culturali e politici». Strumenti da adoperare con una consapevolezza che, «comunque, il drammatico attacco fondamentalista durerà per decenni e per decenni condizionerà tutti gli aspetti della nostra vita. E in questa guerra asimmetrica non ci sarà vittoria finale».
Chiosa di chi, consapevole del «ruolo di pace, di promozione delle libertà e dei diritti umani nel mondo» del continente europeo non saccontenta però di vedere nellEuropa «solo una grande area di libero scambio».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.