Roma - Crescita inferiore alle previsioni per i paesi industrializzati, per l’Europa e per l’Italia. L’Ocse, che oggi ha pubblicatole previsioni interinali, ha ridotto tutte le previsioni di crescita dei principali paesi. "Da dicembre le prospettive dell'economia globale sono ulteriormente peggiorate".
Economia globale in crisi Secondo l’ocse, gli effetti della contrazione del credito minacciano di "essere molto significativi ma sono difficili da valutare al momento". "In aggiunta - prosegue il rapporto - i declini dei titoli azionari e dei prezzi delle abitazioni, specie negli Stati Uniti, contribuiscono a tenere a freno la domanda, anche se questi effetti potrebbero diventare pienamente visibili solo con qualche ritardo". Gli ultimi dati macro, incluso il declino degli occupati registrato nei primi due mesi del 2008, indicano che l’economia americana si sta ormai muovendo in maniera orizzontale, se non contraendo tout court. Può essere ancora troppo presto parlare di recessione ma con il passo delle attività economiche assestato così al di sotto del potenziale, è chiaro che lo stallo si sta rapidamente accentuando. "Nell’area dell’euro - si legge nel rapporto - la decelerazione è stata meno drastica ma la crescita appare destinata a rimanere nella parte bassa del potenziale per qualche tempo". In giappone i dati nazionali trimestrali sono volatili e tendono a essere largamente rivisti nei mesi seguenti ma il passo della crescita di lungo periodo appare egualmente in fase di rallentamento, nonostante il supporto ricevuto dalle vicine economie asiatiche che rimangono invece in ottima salute.
Crescita zero negli Stati Uniti L’economia americana è "sfiancata", ma "potrebbe essere prematuro parlare di recessione": non c’è ancora una contrazione del Pil. Tuttavia, l’economia Usa non segnerà una crescita nel secondo trimestre, mentre in Europa ci sarà un rallentamento. Secondo l’Ocse, per la prima volta dal terzo trimestre del 2001 si registrerà negli Usa una stagnazione che seguirà una espansione dell’economia dello 0,1% nel primo trimestre rispetto agli ultimi tre mesi del 2007. L’Ocse rileva in ogni caso che "potrebbe essere prematuro parlare di recessione, ma con un ritmo di crescita sotto il potenziale, l’indebolimento dell’economia si manifesta più rapidamente". Rispetto agli Stati Uniti, la decelerazione nei Paesi di Eurolandia è stata "meno brusca", ma "la crescita rimarrà nella parte bassa del potenziale per un certo tempo". L’Ocse prevede, infatti, per il primo trimestre una espansione dello 0,5% per poi vedere un rallentamento a +0,4% nel secondo trimestre.
L'inflazione supera la soglia di comfort Per quanto riguarda l’inflazione, sia gli indici headline sia core hanno superato le soglie di comfort in molte economie e alcuni indicatori di attese di inflazione sono saliti. Negli Usa l’inflazione headline è salita al 4% nell’ultimo mese mentre il pce core è salito del 2,2%, a indicazione che i rialzi di alimentari ed energia stanno passando in parte anche ad altri prodotti.
Nell’area dell’euro, nonostante la corsa della divisa, l’inflazione è salita al 3,3% in febbraio mentre le misure statistiche dell’inflazione core continuano a salire, avvicinando al 2,5%. Il Giappone è l’eccezione con l’inflazione headline allo 0,8% ma quella core ancora in territorio negativo«.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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