Oddio l'estate

di Tony Damascelli

Il cambio di stagione prevede e comporta: apertura di ante varie di armadi stracarichi di ogni. Dubbi amletici su quello che si debba conservare, tutelare, proteggere o regalare alla chiesa, alla badante o al bisognoso comunque. Ma questi sono dettagli folkloristici, a margine, di routine. Il cambio di stagione provoca altri turbamenti psicofisici, le prime calure accentuano il rialzo termico interno, la pelle si arrossa al sole di tarda primavera che profuma già di estate, si vedono donne fino a quel momento, giorno o settimana, scomparse nella nebbia o nel passapatate quotidiano, si scorgono uomini che improvvisamente si appalesano come interessanti, fisicati, di bella e astuta presenza.

«Estate (cantava Bruno Martino)

che ha dato il suo profumo ad ogni fiore,

l'estate che ha creato il nostro amore,

per farmi poi morire di dolore.

Odio l'estate.

Tornerà un altro inverno,

cadranno mille petali di rose,

la neve coprirà tutte le cose

e forse un po' di pace tornerà».

Malinconia e rabbia, sensazioni forti, calori dinanzi ai quali la fede, anche quella all'anulare, vacilla, i sudori non sono figli del termometro che sale, sale altro nel nostro corpo, diventiamo tutti single, disponibili e ben disposti e così la coppia scoppia, come un palloncino sul quale infili uno spillo, bum, avviene il fatto. La crisi si fa seria, lo scazzo si fa lite anche furibonda, un dettaglio viene preso a pretesto per un colossale confronto a due voci, due facce, due copri, svuotati dall'amore forte che nelle altre tre stagioni serve a tenere assieme le parti. Eccola l'estate puttana, con tutte le sue smorfie, il suo ondeggiare perverso e ambiguo, i suoi odori e profumi, i tranelli, i desideri. Trattasi di ciclo ormonale, così affermano gli scienziati chiamati ad occuparsi del fenomeno disgregatore, la luce del sole non si limita ad abbagliare zone altrimenti buie e anonime, scalda anche il corpo che tende all'innamoramento, direi anche all'accoppiamento. Il derby tra melatonina e serotonina vede la seconda in sorpasso e quindi in netto vantaggio, l'ormone scatena vibrazioni in ogni dove, l'endorfina fa il resto, l'eccitazione per qualunque ombra, figura, profilo è roba da capogiro, l'immaginazione corre come la Freccia Rossa o Italo, dipende dalle stazioni di sosta e di arrivo, si ha voglia di evadere, di togliersi le manette del vincolo non soltanto matrimoniale, la coppia si apre, si sfascia, si frantuma. La tentazione è continua, scivola via come un serpente in quello che credevamo fosse il nostro paradiso terrestre, Eva e/o Adamo tradiscono l'impegno assunto, si tergiversa, la spiaggia è il posto dell'incantesimo, di sicuro il mare meglio della campagna o della montagna, invita alla fuga, la zattera è lì, basta spingerla e si va alla deriva, fregandocene del soccorso, la riva si allontana pericolosamente e noi, eterni fessi, ci rendiamo conto che poi arriverà l'autunno, cadranno le foglie, morte e mi viene in mente Prévert, maledetto pure lui

Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi

i giorni felici del nostro amore

Com'era più bella la vita

E com'era più bruciante il sole

Le foglie morte cadono a mucchi...

Vedi: non ho dimenticato

Le foglie morte cadono a mucchi

come i ricordi, e i rimpianti

e il vento del nord porta via tutto

nella più fredda notte che dimentica

Vedi: non ho dimenticato

la canzone che mi cantavi.

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