Oddo: «Contro il Milan avrei voluto giocare»

da Roma

La svolta è avvenuta subito dopo Lazio-Siena, quando il giocatore ha manifestato apertamente quello che era scontato da mesi: «Per me il Milan è una grande occasione, sfido qualunque calciatore a non avere i miei pensieri». E Massimo Oddo diventerà (o meglio ritornerà, visto che ha fatto parte del vivaio più di dieci anni fa) rossonero con un contratto che toccherà i due milioni di euro a stagione. Il tutto avverrà lunedì o al massimo martedì, a poche ore da quel Lazio-Milan che lui non giocherà. Per decisione di Delio Rossi, che ha tolto se stesso e il terzino dall’imbarazzo anticipando la scelta di almeno 48 ore rispetto al solito.
Oddo, in realtà, avrebbe voluto giocare («sono un professionista, finché vestirò la maglia biancoceleste, non mi tirerò indietro», continua a ripetere da giorni), ma riconosce che la sua condizione psicologica è particolare. Domenica ha cercato di spiegare il suo momento difficile, in bilico tra il suo presente e il futuro al Milan. Ha pesato le parole, prima di chiarire che «è difficile mantenere l’equilibrio, vivo questa situazione da tre anni, ogni volta che si apre una finestra sul mercato».
Ecco che l’esclusione nella formazione di partenza del test infrasettimanale, di solito indicativa nella scelta dell’undici della domenica, non lo ha sorpreso. Il difensore azzurro avrà pensato: posso capire il mister, che deve scegliere la squadra migliore (anche a livello mentale, oltre che fisico) per affrontare il delicato incontro con il Milan. Diventato una sorta di spareggio per il quarto posto. E il terzino avrà anche pensato alla situazione limite in un match così importante: lui, rigorista della squadra, in campo mentre l’arbitro magari concede un penalty ai biancocelesti. «E se lo sbaglio? Cosa penseranno i tifosi della Lazio?», il quesito che il difensore si è posto in questa travagliata settimana.
Il presidente Lotito ha dato carta bianca al suo allenatore. «È solo una scelta tecnica. Il calciatore deve chiarire se eventualmente se la sente di giocare e il tecnico deve dire se è giusto o non è giusto che ciò accada». E se Gentile, l’avvocato di Lotito, giovedì aveva precisato che «non si può trattenere nessuno agli arresti societari», ieri il patron laziale ha buttato altra benzina sul fuoco. Forse una tattica per arrivare più forte al tavolo delle trattative, anche se l’accordo di massima sembra essere stato raggiunto: 8 milioni più Foggia e rinuncia da parte del difensore degli 850mila euro legati al vecchio piano Baraldi di spalmatura degli stipendi. «Io Oddo non l’ho messo in vendita, mi sono solo reso disponibile a trattare - la nuova provocazione di Lotito -. Se il Milan accetta le mie condizioni, bene, altrimenti il giocatore resterà qui».
E precisando di non fare riferimento al caso specifico, aggiunge: «Garantisco che mi batterò a livello federale per ripristinare una norma a tutela del contratto stipulato tra una società e un calciatore.

Non è giusto che un giocatore scontento metta il muso e non abbia interesse a giocare. Sono convinto che queste situazioni non si creerebbero più se, chi decidesse di andare via, fosse costretto a rescindere il contratto pagando una penale o, magari, rimanendo due anni senza poter giocare».

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