Roma - Tasse su banche e compagnie petrolifere. Ma anche esodi agevolati nel pubblico impiego. Un piano casa. E una profonda ristrutturazione del pianeta-scuola.
Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti illustrano - come vuole tradizione - la Finanziaria triennale da 34,8 miliardi a Giorgio Napolitano. Per il 2009, gli interventi ammonteranno a 13,1 miliardi: 9 di minori spese, 4 di maggiori entrate.
Il Consiglio dei ministri l’approva oggi, dopo l’illustrazione (in mattinata) ai sindacati; e una nuova tornata di incontri con gli enti locali, particolarmente colpiti dalla manovra. Con tagli che partono, nel 2009, per 3,4 miliardi; ma che - a regime - potrebbero anche arrivare a sfiorare i 7 miliardi. In compenso, ai Comuni, per compensare l’azzeramento dell’Ici, verrà corrisposto quanto riscosso nel 2006.
La Robin Hood tax ridurrà la deducibilità fiscale per banche e assicurazioni; ma, attraverso un complicato meccanismo, raggiungerà anche i petrolieri. Attraverso la definizione della plusvalenza maturata dal momento dell’acquisto a quello della vendita del barile di petrolio. La tassa scatta solo in caso di aumenti del prezzo del greggio. Non sarà strutturale; come vuole l’Europa. «Ma ha un chiaro scopo punitivo», dice Pasquale De Vita, presidente dell’Unione petrolifera.
Il gettito della Robin Hood tax dovrebbe essere trasferito direttamente alle fasce meno fortunate della popolazione (alle quali verrebbe dedicato anche un Piano casa, che dovrebbe scattare nel prossimo autunno). E utilizzato anche per finanziare la riduzione dell’accisa dal prezzo della benzina.
Ampio il capitolo riservato ai dipendenti pubblici. Per gli statali viene prevista la possibilità di ottenere l’aspettativa per 12 o 24 mesi se vogliono avviare un’attività professionale o imprenditoriale. Previsto anche un taglio della busta paga per gli statali che si fingono malati e assenteisti cronici. In cambio, per i dipendenti pubblici non troppo distanti dalla pensione, sarebbero previste anche formule incentivate di esodo spontaneo; che terrebbe conto anche dell’eventuale impegno degli stessi verso enti del volontariato.
La Finanziaria prevede anche una riorganizzazione dei vari enti che dipendono dal ministero del Welfare. In più è previsto un taglio del 25% dei compensi dei componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche non quotate. Azzerata, poi, l’indennità di carica per i componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza degli enti previdenziali pubblici. Con una legge delega, poi, il governo conta di riorganizzare enti come l’Istituto sanitario della Sanità, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, la Lega italiana contro i tumori, l’Agenzia italiana del farmaco, la Croce rossa italiana.
Per recuperare risorse, la manovra dirotterà al ministero delle Infrastrutture tutti gli stanziamenti non ancora impegnati deliberati dal Cipe fino al 30 aprile 2008. In compenso, l’Expo di Milano si vedrà garantiti nel triennio 575 milioni: 30 nel 2009, 45 nel 2010, 500 nel 2011.
Ampio anche il capitolo sulla scuola. Con l’obiettivo di portare il rapporto insegnante-studenti entro la media europea. Oggi in Europa c’è un docente ogni 13,5 studenti.
In Italia il rapporto è di uno a nove.Previsto anche un Fondo di 6 miliardi della Cassa depositi e prestiti per finanziare programmi di sviluppo; o per la creazione di fondi di investimento con la partecipazione di privati.
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