Oggi la Juve ricorre al Tar ma chiede uno sconto al Coni

Vuole una B con penalizzazione annullata o ridotta

Alessandro Parini

Il momento decisivo si avvicina sempre più. E oggi sarà sicuramente una giornata importante in tal senso. Ammesso e non concesso che la Signora intenda davvero rivolgersi al Tar del Lazio per contestare ancora una volta la retrocessione in serie B con penalizzazione di 17 punti, la decisione sarà presa oggi nel corso di un consiglio di amministrazione straordinario che si terrà presso la sede di corso Galileo Ferraris. In realtà, la decisione pare scontata: la Juve presenterà ricorso - ci hanno lavorato nei giorni scorsi gli avvocati Riccardo Montanaro e Cesare Zaccone, coadiuvati dal professor Stefano Vinti, amministrativista e docente di diritto pubblico all’università La Sapienza - ma il tutto non significa che davvero si andrà alla guerra. Le ragioni sono almeno due: la prima è che domani lo stesso Tar si esprimerà sull’ammissibilità dei ricorsi di Giraudo e Moggi. Se la risposta sarà positiva, anche la Juve potrebbe trarne buoni auspici e attendere con fiducia la data del 6 settembre, giorno in cui il tribunale sarebbe chiamato a esprimersi circa l’eventuale ricorso bianconero. La seconda è che nel frattempo la Signora potrebbe essersi presentata ancora una volta al Coni per affrontare un arbitrato che in ordine temporale, pur se mancano conferme ufficiali, dovrebbe arrivare prima della giustizia ordinaria. La diplomazia bianconera lavorerà alacremente in questi giorni, non tralasciando alcuna strada per ottenere almeno una serie B con penalizzazione ridotta o del tutto annullata. Non va peraltro dimenticato che, se anche il Tar desse ragione alla Juventus, il processo sportivo andrebbe rifatto, con tutti i rischi del caso.


Altrettanto sicuramente la Juventus, società quotata in Borsa, punterebbe al Tar per ottenere soddisfazione economica (da parte di Moggi e Giraudo sicuramente, ma probabilmente anche da parte della stessa Figc) e tutelare così i piccoli azionisti. Peraltro, un primo gruppo di questi ultimi ha già presentato ricorso al Tar mettendo in discussione la «terzietà del giudice sportivo e l’ammissibilità di intercettazioni telefoniche parziali».

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