da Roma
Il commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, emetterà oggi il verdetto sul progetto di fusione tra Autostrade e Abertis. Il parere dovrebbe essere favorevole in quanto, secondo quanto trapela da Bruxelles, l’operazione «non dovrebbe porre problemi dal punto di vista antitrust».
L’integrazione tra i due gruppi non dovrebbe essere messa in discussione dall’organismo comunitario neanche sotto il profilo concernente la ristorazione autostradale. Edizione Holding della famiglia Benetton, alla quale fa capo la concessionaria, è anche l’azionista di riferimento di Autogrill. In Italia lo sfruttamento delle aree di servizio è tuttavia sottoposto a gara, mentre Abertis avrebbe fornito ampie garanzie sull’apertura del mercato in Spagna dove tale procedura non è utilizzata. La Commissione, quindi, non dovrebbe porre nessuna condizione aggiuntiva. Salvo ulteriori ripensamenti qualora il governo di Madrid mantenesse un atteggiamento sfavorevole nei confronti dell’Opa lanciata dalla tedesca E.On sull’utility iberica Endesa.
Il dossier Autostrade-Abertis è comunque destinato a rimanere aperto sui tavoli di Bruxelles. All’ok di Kroes fa da contraltare l’esame ancora in corso presso la direzione generale Mercato interno della lettera inviata dal governo italiano per motivare lo stop imposto dai ministri Padoa-Schioppa e Di Pietro alla fusione. I tecnici al servizio del commissario McCreevy stanno ancora valutando se la netta opposizione alla presenza del costruttore iberico Acs nella nuova holding costituisca una violazione del principio comunitario di libera circolazione dei capitali. L’esame si preannuncia lungo anche se un termine potrebbe essere imposto dalla prossima riunione del Comitato infrazioni, in agenda per il 18 ottobre prossimo.
Anche su questo fronte interverrà il commissario Antitrust. Neelie Kroes ha già collaborato con McCreevy per sbloccare l’impasse polacca della fusione Unicredit-Hvb con il governo di Varsavia che per mesi ha messo in stallo l’integrazione tra Bank Pekao e Bph. Se il ministro Di Pietro intendesse bloccare l’operazione attraverso la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, potrebbe quindi trovarsi la strada sbarrata dalla Commissione.
Ieri a Piazza Affari Autostrade ha ceduto lo 0,47% a 23,46 euro.
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