«Il mio vero amore? È la Rai. E non labbandono. Preferisco guadagnare meno, ma continuare a esprimere il mio gusto e la mia libertà creativa». Nome e aspetto suggerirebbero una simpatica malleabilità. Ma Enzo Ghinazzi non è più Pupo. Il grintoso e determinato professionista risorto a una seconda carriera tv non ha molto a che vedere col morbido, innocuo divo canterino di ventanni fa. Allapice della (nuova) popolarità, quando le stelle tv vengono corteggiate dalla concorrenza, al ritorno su Raiuno - da oggi con lottava edizione de «I Raccomandati» al posto di Carlo Conti - Pupo si dichiara fedele a viale Mazzini. «Io - dice - non sono mai stato schiavo del denaro. Certo, ringrazio Mediaset perché mi ha rilanciato. Ma quando mi offrirono un sacco di soldi per fare il concorrente alla Fattoria dissi di no. Preferii fare linviato e prendere un decimo. Non scelgo mai nulla senza volerlo davvero».
Il passaggio di testimone con Carlo conti, ad esempio, lha voluto davvero. «Me lha chiesto il direttore Del Noce. Per un po Carlo voleva staccare la spina; e io ho detto subito di sì». Così i «Raccomandati» avranno una nuova impronta: «Resterà il meccanismo consueto - otto celebrità che raccomandano altrettanti talenti - ma con novità tutte mie. Come langolo vintage, dove attraverso foto e super otto della mia vita pubblica e privata, inviterò gli spettatori a ricordare il passato e le emozioni comuni».
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