Londra - Elettori alle urne oggi in Scozia,
Galles per i rispettivi parlamenti e, per rinnovare centinaia di
amministrazioni locali, in Inghilterra; un test visto
universalmente come una verifica sulla tenuta del partito
laburista del premier Tony Blair,
prossimo all’addio. I seggi si sono aperti alle 7 di stamane per
chiudersi alle 22 (le 23 in Italia).
La sfida più seguita è quella in Scozia dove c’è il
rinnovo parlamento locale, più tutti i consigli delle
amministrazioni locali. Qui Blair, stando ai sondaggi, rischia
la sua sconfitta più umiliante, quella della sua ultima
campagna elettorale da leader.
Se i nazionalisti dello Scottish National Party otterranno la
vittoria che prevedono i sondaggisti, questa potrebbe aprire la
strada al referendum per l’Indipendenza.
Il parlamento di Edimburgo ha 129 membri, eletti con un
sistema diversificato, con una quota maggioritaria (73) e una
proporzionale (56). Il Labour ha al momento 50 seggi, lo
Scottish National Party 25, i liberaldemocratici e i
conservatori 17 seggi ognuno. Altri seggi sono di verdi,
socialisti, e indipendentisti. Ci sono poi 1.222 seggi in 32
consigli locali da rinnovare. Nel 2003, nelle elezioni scozzesi
votò il 49% degli aventi diritto.
L’assemblea nazionale gallese conta invece 60 membri, ed è
stata creata come quella scozzese nel 1998. Il Labour ha 29
seggi, il Plaid Cymru (nazionalisti gallesi) 12, Conservatori
11, liberaldemocratici 6, indipendenti 2.
Di rilievo politico, visti i numeri (coinvolge 32,8 milioni
di elettori anche se l’affluenza è storicamente bassa), anche
il voto in Inghilterra: in ballo ci sono 10.455 seggi sui 19.585
di tutte le amministrazioni locali inglesi, ovvero si rinnovano
312 consigli su 386.
Al momento i conservatori ne controllano 125, i laburisti 40,
i liberaldemocratici 28, e 4 sono guidati da indipendenti e
appartenenti a formazioni minori.
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