(...) rappresentanza ligure alla Scuola di formazione di Gubbio che si terrà l11, 12 e 13 settembre.
Onorevole Scandroglio, sta facendo mobilitare i quadri del partito in tutta le regione. Ci saranno più liguri che umbri a Gubbio?
«Ora, non esageriamo. Però è vero, cercheremo di essere numerosi. Almeno un centinaio come lo scorso anno. Vogliamo essere presenti a tutti e tre i giorni di lavoro ma i nostri amici e simpatizzanti chiedono di partecipare soprattutto il primo giorno perché parlerà il nostro ministro Claudio Scajola».
Al di là del saluto al ministro ligure, perché lei personalmente punta così tanto sullappuntamento di Gubbio?
«Perché è realmente un momento di grande confronto tra i vertici di Forza Italia. Siamo tutti lì, e ragioniamo a quattrocchi. Questanno largomento sarà il nostro futuro e cioè la nascita del Popolo della libertà. In fondo sarà lultima volta che a Gubbio si riunirà Forza Italia».
A proposito di Pdl. Veniamo a casa nostra. In Regione non mancano i mal di pancia interni. Morgillo «contro» Plinio e Rosso.
«Probabilmente a voi non dispiace cavalcare un po la polemica. Io non vedo divisioni interne. Cè solo una differenza nei modi di fare opposizione. Morgillo ha una sua aplomb mentre Rosso ha un comportamento più aggressivo. Ma questi due atteggiamenti sono utili alla causa. Il primo perché serve ad allargare i consensi per il Pdl anche al di fuori del nostro elettorato, proprio per chi apprezza i toni moderati Ed istituzionali. Il secondo perché con la loro battaglia contro gli sprechi consolidano il nostro elettorato fedele».
Però una critica così diretta secondo lei è corretta?
«Morgillo proprio per il suo moderatismo è stato indicato come vicepresidente del consiglio regionale. Non mi sorprende».
Restiamo in Regione. Elezioni 2010. Cosa ne sarà della «Lista Biasotti»?
«Biasotti in passato ha svolto un ruolo di aggregazione al di fuori di Forza Italia, An e Udc. Ma visto che si è candidato ed è stato eletto nel Pdl, questo suo ruolo è venuto meno. Non cè più necessità di una lista arancione. Non avrebbe più senso perché Biasotti si è identificato allinterno del Pdl».
Anche Francesco Storace nel Lazio nel 2005 rimase dentro ad An ma formò comunque una sua lista civica.
«Quello di Storace fu probabilmente il primo colpo di forza per arrogarsi una leadership personale. Tanto che ha fondato un suo partito. Mi sembra che Biasotti abbia fatto un percorso inverso».
Quindi esclude la possibilità di creare liste civiche a sostegno dellalleanza che vede Biasotti come candidato alla guida della Regione?
«No, assolutamente. Escludo che rimanga la lista di Biasotti come labbiamo conosciuta oggi. Su altre liste civiche ragioneremo ma non è un percorso da escludere».
DellUdc in coalizione cosa ne dice?
«Credo che sia un valore utile per vincere. A livello locale abbiamo sempre lavorato benissimo con lUdc. Bisogna capire cosa succederà a livello regionale. Ci sono nuovi dirigenti e devono vagliare la situazione. Mi sembra scontato dire che se lUdc non va con il centrodestra, rimarrano i dirigenti e se ne andranno gli elettori».
Però Rosario Monteleone delle aperture sembra averne già fatte per venirvi incontro.
«Monteleone attualmente siede in un luogo (vicepresidente del consiglio regionale ndr) che spetta alla maggioranza. Lanomalia sta lì. Risolto quello si può fare di tutto ed un ragionamento per creare una alleanza è doveroso. In Lombardia, Piemonte e Sicilia il Pdl governa con lUdc. Non vedo perché non lo possiamo fare in Liguria».
Ma questo gruppo unico del Popolo della Libertà in Regione si farà o no?
«Bisogna avere pazienza. Lidea cè e lo faremo ma seguendo i tempi che ci verranno dettati a livello nazionale. Su questo stanno lavorando Denis Verdini e Ignazio La Russa. Per ora lavoriamo per creare un intergruppo con un portavoce unico».
Intanto l8 settembre Scajola vi chiama a rapporto per studiare il Pdl ligure.
«Il ministro ha testimoniato ancora una volta la sua grande sensibilità per la Liguria. Ci vedremo ad Imperia e valuteremo i percorsi da portare avanti, insieme. Ce lo ha chiesto espressamente lui prima che venga investito dagli impegni ministeriali».
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