Oh bej oh bej, via gli abusivi Residenti diffidano il Comune

«Niente licenze e condizioni igieniche pessime: regna l’illegalità»

Chiara Campo

Quest’anno sono più agguerriti del solito. Nonostante la task force di 230 uomini promessa dal Comune. Non hanno intenzione di assistere in silenzio all’«accampamento» abusivo che per quattro giorni blocca l’ingresso di casa o del proprio negozio. Stufette a gas che vengono utilizzate anche per cuocere pranzo o cena, musica che martella anche di notte, pessime condizioni igieniche. Sono quasi una trentina i residenti o titolari di negozi in via Caminadella, Lanzone e Novati che hanno firmato una diffida inviata a questura, prefettura, sindaco e assessore al Commercio del Comune di Milano per anticipare quanto avverrà alla prossima edizione della Fiera degli Oh Bej Oh Bej, dal 5 all’8 dicembre, e chiedere provvedimenti preventivi.
La Fiera intorno alla basilica di Sant’Ambrogio, ammettono commercianti e cittadini, «si tiene in modo corretto, nel rispetto delle leggi nazionali e regionali e dei regolamenti comunali». Nelle vie Caminadella, Novati e in una parte di via Lanzone, invece, «da anni avviene in modo assolutamente abusivo, nessun posteggiatore è munito di licenza e ognuno occupa abusivamente terreno pubblico, senza pagare alcunché, e dopo lotte a volte cruente per conquistare lo spazio». I firmatari scrivono nella diffida che «si viene a creare una situazione allucinante, una vera e propria isola di illegalità». Segnalano i «rischi per la sicurezza», perché l’assembramento «numeroso e senza regole» impedisce qualsiasi intervento di emergenza ad ambulanze, pompieri, forze dell’ordine. Aggiungono il «gravissimo pericolo costituito dalla presenza di stufe e stufette a gas, usate sia per riscaldamento sia per cuocere alimenti», la «mancanza di servizi igienici che il Comune si rifiuta di installare», segnalano l’abituale vendita «di cibi cotti senza che vengano rispettate le norme igieniche che invece vengono richieste rigorosamente a tutti gli esercizi pubblici della città». In questa situazione, riferiscono, «quasi tutti i commercianti nelle vie in questione sono costretti a chiudere per quattro giorni, il che è particolarmente grave nel periodo natalizio».
Con la diffida, dunque, vogliono mettere a conoscenza «con congruo anticipo quanto avverrà anche quest’anno nella zona, affinché vengano predisposti fin da ora tutti gli strumenti giuridici, amministrativi e operativi» perché la fiera si svolga nella legalità. I commercianti si riservano «di tutelare nelle sedi più opportune i propri interessi e i propri diritti, fino alla richiesta di risarcimento per i danni che dovessero subire anche quest’anno». E si dicono anche «disponibili a fornire i propri suggerimenti per trovare soluzioni positive e nel rispetto delle leggi».

Il vicepresidente vicario di Forza Italia in Comune, Alberto Garocchio, si fa portavoce delle proteste dei cittadini, e ammette che «i negozianti sono esasperati per una situazione di illegalità che sono costretti a subire da anni: la tensione è molto alta e rischia di degenerare. Bisogna prendere provvedimenti in anticipo».

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