Tra lo 0,85% dei Bot e il 2,73% dei Cct, passando per il 2,13% dei Ctz e il 2,51% dei Btp. Sono questi i rendimenti intascati in media dai sottoscrittori di titoli di Stato nei primi sei mesi di questanno. Se invece, i titoli di Stato messi in portafoglio sono in valuta estera, ecco che, al posto dei guadagni, linvestitore registra una perdita: nel caso dei titoli americani del 4,8% e in quelli giapponesi del 6,4%. Chi, invece, ha puntato sui titoli governativi inglesi sarebbe molto soddisfatto: +10,8% in sei mesi. Daniel Sheard, direttore investimenti Augustus asset managers di Londra sostiene che la politica monetaria (cioè i tassi dinteresse decisi dalle banche centrali di tutto il mondo industrializzato) dovrebbe mantenere un livello vicino allo zero per il resto del 2009 e nel 2010. Ne deriva che investire oggi sui titoli di Stato europei può portare a ulteriori guadagni ma è necessario essere prudenti in quanto la «volatilità» dei prezzi (e quindi anche la possibile perdita momentanea del valore dei titoli in portafoglio) è destinata ad aumentare.
Le migliori opportunità riguardano invece le obbligazioni societarie (i cosiddetti corporate bond), che rimangono particolarmente interessanti. Per quanto riguarda le possibili scelte di portafoglio per Massimo De Palma (responsabile asset management Julius Baer Sgr sul mercato obbligazionario) è meglio privilegiare le emissioni corporate a rating elevato (cioè quelle che sono giudicate più solide e solvibili da apposite agenzie internazionali): in particolare, le obbligazioni emesse dalle banche con garanzie statali. Julius Baer segue con interesse anche le emissioni obbligazionarie delle società appartenenti ai settori farmaceutico, alimentari e delle utilities.
Gli esperti di Banque Syz suggeriscono di privilegiare la protezione del capitale e i titoli con scadenza corte e medie (che scadono al massimo nel 2014).
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