Olandesi aggrediti, i pastori condannati ma con lo «sconto»

Undici anni e quattro mesi a Bohues Andrej Vasile, 21 anni. Undici anni e otto mesi a Paul Petre, di 33. Sono queste le condanne comminate dal gup Cecilia Demma con rito abbreviato ai due pastori romeni che nell’agosto scorso aggredirono una coppia di turisti olandesi che si era fermata a dormire in un casolare sulla via Portuense. I due romeni, difesi da Gianluca Filice e Monica Di Maio, sono stati riconosciuti responsabili di violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate. Il pm Carlo Luberti aveva sollecitato pene di 18 anni ciascuno, modificando l’imputazione da lesioni a tentato omicidio a causa delle risultanze di una perizia che aveva evidenziato tra l’altro la violenza con cui i colpi sono stati inferti, principalmente al volto. Tale formulazione non è stata però condivisa dal gup. E i legali degli imputati hanno espresso soddisfazione per questo: «Attendiamo le motivazioni per decidere se presentare appello», hanno aggiunto.
I fatti risalgono alla notte tra il 22 e il 23 agosto del 2008, quando i due romeni aggredirono una coppia di turisti olandesi che si era accampata in un casolare abbandonato alla periferia di Roma e stuprarono la donna. I due turisti, arrivati in Italia in bicicletta dopo aver girato l’Europa, avevano deciso di passare la notte in un casolare in via Portuense, non lontano da Ponte Galeria, perché stanchi del viaggio. La coppia aveva cominciato a montare la tenda vicino a una casa diroccata quando si avvicinarono i due pastori. Quindi gli olandesi gli chiesero se era possibile fermarsi lì per la notte. I romeni li rassicurarono e si allontanarono con il gregge. Intorno alla mezzanotte, però, i due, armati di bastoni, tornarono alla tenda, li aggredirono, rapinandogli circa 1500 euro e violentarono la donna. I due romeni furono arrestati il giorno dopo i fatti, rintracciati dai carabinieri in una roulotte a circa tre chilometri dall’aggressione, al cui interno trovarono abiti sporchi di sangue. Inizialmente solo Vasile ammise le sue responsabilità, mentre Petre negò di aver partecipato a quell’aggressione, per poi confessare in seguito.
Al processo ha partecipato il comune di Roma, con l’avvocato Nicola Sabato, nella veste di soggetto interessato. Nei giorni scorsi l’amministrazione capitolina aveva chiesto al gup una remissione dei termini per potersi costituire parte civile. Tale istanza non è stata accolta dal giudice. «Sarebbe meglio se i due delinquenti quella pena la potessero scontare nel loro paese d’origine.

Importante, è però, che le porte del carcere che ora si sono aperte per ospitare i due stranieri rimangano poi chiuse per tutti gli 11 anni ai quali sono stati condannati», l’auspicio di Samuele Piccolo, vicepresidente del consiglio comunale.

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