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«Olimpico da chiudere» Alla fine si litiga sui tifosi accoltellati

da Roma

Francesco Totti marca visita per l’ottava volta in campionato, ma alla fine del girone d’andata la Roma ha un rendimento fotocopia del torneo precedente: quarantadue punti, una sola sconfitta (con l’Inter come nel 2006), secondo posto saldamente in pugno. Si può vincere anche senza il capitano, la squadra giallorossa l’ha dimostrato in più di un’occasione. E il successo sul Catania, meno vistoso nel punteggio del 7-0 di 14 mesi fa che ebbe un’infinita scia di polemiche, serve alla Roma per mettersi a -5 la Juventus in vista dello scontro diretto fra un mese a Torino. La giornata è segnata dal gol di Giuly e dal rigore di De Rossi sotto la curva Sud. Un gesto che, unito alla dichiarazione di voler al più presto rinnovare il contratto con la Roma fino al 2012 (a cifre vicine a quelle di Totti), si rivela un atto d’amore del centrocampista – paragonato da Lippi a Gerrard e a Lampard -, verso la sua città.
Le note negative riguardano i tre tifosi catanesi accoltellati e feriti fuori dallo stadio, fatto che costerà probabilmente una punizione alla Roma dall’Osservatorio del Viminale che si riunisce oggi: previsto il divieto di trasferta per i tifosi giallorossi e la chiusura del settore ospiti per Roma-Palermo. «È una vergogna, bisogna che si prendano provvedimenti – sbotta il presidente dei siciliani Pulvirenti -. A Roma queste cose avvengono sempre, spero che ora si chiuda l’Olimpico».

«Questi non sono tifosi – risponde l’ad giallorosso Rosella Sensi -. Se avessi la soluzione l’avrei già messa in atto. Mi dispiace per i tifosi del Catania, forse un comportamento sereno da parte di tutti aiuterebbe a stemperare gli animi».

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