Olmert rilancia l’allarme atomico: l’Iran ci minaccia

In visita alla Cancelliera tedesca Merkel, il premier israeliano avverte che «nessuna opzione è esclusa»

Nessun dubbio: l’Iran sta ancora cercando di dotarsi clandestinamente di un armi atomiche per minacciare Israele. Il premier israeliano Ehud Olmert, in visita a Berlino, ripete davanti alla Cancelliera tedesca Angela Merkel quella che ormai da tempo è la sua principale preoccupazione: fermare gli ayatollah prima che riescano a realizzare un arsenale non convenzionale.
Il problema è: a che punto sono gli iraniani nel loro progetto segreto? Olmert non ha voluto fornire ai giornalisti le informazioni in suo possesso, che ha però spiegato di aver condiviso con i leader di altri Paesi. «Ho spesso ripetuto nel passato quello che le ultime informazioni di intelligence ci confermano: l’Iran non è così vicino come pretende di essere al conseguimento di una capacità militare non convenzionale, ma non ne è così lontano come a noi piacerebbe». Dunque, cosa pensa di fare il governo israeliano? «Come Bush ha detto una volta - ha risposto Olmert -, nessuna opzione è esclusa». Un chiaro riferimento all’eventualità estrema dell’uso della forza contro il Paese il cui presidente Ahmadinejad non si stanca di ripetere che Israele andrebbe cancellato dalle carte geografiche.
Berlino sposa però una posizione più prudente. «Ho sempre detto - ha detto Angela Merkel ai giornalisti - che credo fortemente in una soluzione diplomatica di questo problema e in nessun’altra soluzione». In gennaio la Germania si è allineata ai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Cina e Francia) che hanno fatto circolare una proposta che prevede una terza risoluzione contro l’Iran contenente limitazioni ai viaggi, congelamento di disponibilità bancarie e misure di vigilanza su tutte le banche iraniane.
Olmert e la Merkel hanno anche parlato della delicata situazione di Gaza.

Il premier israeliano non ha voluto rivelare se darà ordine di colpire i capi di Hamas dopo che il movimento integralista islamico al potere nella Striscia ha rivendicato gli attacchi con i missili Kassam contro le città di frontiera dello Stato ebraico: si è limitato a dire che la pressione su di loro sarà mantenuta. La Merkel ha sottolineato la gravità della situazione umanitaria nel territorio palestinese. Da marzo, infine, avranno inizio regolari consultazione israelo-tedesche a livello governativo.

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